War Museum Winterline Venafro

Il Museo WinterLine è un museo storico-militare italiano situato a Venafro, dedicato alla storia della Winter Line (linea invernale), ovvero la linea fortificata difensiva approntata dai tedeschi nell’inverno del 1943.

Gestito dalla Associazione WinterLine Venafro ONLUS, il museo situato nel centro storico della città, presso il Palazzo De Utris, ed espone una mostra permanente basata su reperti storici risalenti alla seconda guerra mondiale.

Il Museo WinterLine è una tra le principali strutture presenti in Molise che caratterizza e valorizza la riscoperta del territorio molisano.

Venafro e i monti circostanti sono stati sede di una linea difensiva tedesca denominata “Bernhardt – Reinhard” che fu teatro di aspri combattimenti durante l’inverno del ’43/’44; da qui il nome Winterline.

Venafro, scambiata per Cassino, venne bombardata per errore dagli aerei americani il 15 marzo 1944, soprattutto nella parte che oggi corrisponde al centro storico, dov’è situato il museo.

Tra le numerose testimonianze dei superstiti di guerra, ciò che ha lasciato il segno sono sicuramente le parole dell’ufficiale dell’esercito del Corpo di Spedizione Francese in Italia, R. Derennes.

Egli raccontò che si trovava a Venafro durante i bombardamenti e come da accordi, tutti sapevano che il 15 marzo 1944 dalle 8 a mezzogiorno, milleduecento apparecchi avrebbero dovuto bombardare Cassino e anche il suo comando di artiglieria sarebbe dovuto intervenire.

La vallata che si estende per oltre 15 kilometri, che va da Venafro a Cassino, divenne, in quelle interminabili quattro ore, una incredibile ecatombe.

Le bombe destinate ai Tedeschi, per un errore umano, piovvero su tutti; prima sui Francesi, poi sulle artiglierie e sulle fanterie Inglesi, Neozelandesi, Polacche ed infine sugli stessi Americani.

Verso le 9:30 una flotta di aerei scambiò il monte Santa Croce di Venafro per Montecassino sganciando il suo carico di bombe.

Le ondate successive arrivavano a distanza di un quarto d’ora: vedendo il fumo sganciavano le micidiali bombe.

Alcune ondate si diressero su Cassino, in quanto i piloti conoscevano bene il territorio.

Non appena le bombe cessarono di cadere dal cielo, i superstiti uscirono dai loro ripari si sopravvivenza per soccorrere i feriti, mentre all’ospedale regnava il caos.

Numerose furono le case rase al suolo: fiamme e nuvole di polvere erano la cornice in questa situazione apocalittica.

Numerossisime furono le vittime sia civili che militari.

Nel museo sono esposti numerosi reperti frutto di ritrovamenti sul territorio.

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