Bastione dei sassoni (Bastionul Sașilor) Alba Iulia

E’ del XVII secolo e fu fatto costruire dal principe della Transilvania, Gabriel Bethlen (1613-1629), nella zona sud-est della fortezza.

Si trova lungo il percorso delle Tre fortificazioni.

Dal XVIII secolo è stato incluso nelle fortificazioni come bastione.

Si chiama dei sassoni perché è stato costruito con il contributo della comunità sassone.

L’elemento di fortificazione fu la parte vincente di un più ampio progetto di dotare la Cittadella medievale di quattro bastioni difensivi.

Le tre realtà nazionali della Transilvania decisero che Alba Iulia, la capitale principesca (tra il 1541 e il 1699), fosse circondata da forti fortificazioni e bastioni.

Fu deciso che il principe avrebbe rafforzato l’angolo sud-ovest della cittadella medievale, e l’altro bastione, nell’angolo sud-est, fu rafforzato, appunto, dai Sassoni.

I lavori di costruzione del Bastione dei Sassoni si svolsero tra il 1614 e il 1627 e furono guidati da Valentin Laurentii detto Pfaff, senatore di Sibiu.

La stessa fonte ricorda che sulle pareti del bastione era riportato l’anno 1627, accompagnato dagli stemmi e dai nomi di Michael Lutsch, sindaco di Sibiu, e Coloman Gottsmeister, del comitato sassone.

Oggi è integrato nella fortificazione di Alba Carolina ed è visitabile lungo il Sentiero delle Tre Fortificazioni.

La città di Alba Iulia ha una storia di due millenni.

Il luogo conserva valori che riflettono la sua identità di centro urbano dalla storia millenaria, segnato dalla reciproca tolleranza delle comunità etniche e dall’interculturalità.

Il recupero di pezzi del patrimonio mobile, aumentando la visibilità del patrimonio storico della città, ma anche la sua comprensione da parte di un pubblico più ampio è possibile attraverso il progetto “Memoria Urbis”, finanziato dal Comune di Alba Iulia.

Specialisti dell’Università “1 Decembrie 1918” – Dipartimento di Storia, Archeologia e Museologia – e del Museo Nazionale dell’Unione si occupano del restauro delle lastre fotografiche, della digitalizzazione delle immagini antiche e della stesura dei “racconti”.

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