Rimini – Piazza Tre Martiri (e il cippo di Cesare)

Antico Forum romano posto all’incrocio tra il “decumano” e il “cardo” massimi, per secoli “piazza delle erbe” (i portici ne rivelano la secolare funzione), diventò poi Piazza Tre Martiri, in memoria di tre giovani partigiani (Mario Cappelli, Luigi Nicolò, Adelio Pagliarani), che qui vennero giustiziati il 16 agosto 1944 nel punto ora contrassegnato da un inserto di marmo.

In memoria dei tragici eventi bellici anche il Monumento ai Caduti, posto ai piedi della Torre dell’Orologio, costruita nel 1547 e che diede alla piazza la forma e le dimensioni attuali.

Con il terremoto del 1875, la parte superiore venne demolita.

Oltre all’orologio, dal 1750 la torre mostra anche un quadrante con calendario, movimenti zodiacali e fasi lunari.

Un cippo cinquecentesco ricorda il discorso che Giulio Cesare avrebbe rivolto alle legioni dopo il passaggio del Rubicone: in sua memoria la piazza, che già ne portò il nome, ospita una statua bronzea, copia di un originale romano.

Cippo ove Cesare fece discorso Alea Iacta Est

Incastonata all’interno del Palazzo Brioli, la torre si sviluppa su quattro livelli.

Il primo livello, di marmo bianco, è costituito da un portico con due grandi archi a tutto sesto e dal Monumento ai Caduti per la Libertà al centro (1946); il tutto è sormontato dallo stemma della città e da due balaustre laterali che chiudono le due terrazze.

Dal secondo livello in poi la torre è di mattoni rossi a vista con rifiniture in marmo bianco: nel secondo livello c’è un quadrante (1570) con calendario, segni zodiacali e fasi lunari; nel terzo livello c’è l’orologio (1562); nell’ultimo livello la cella campanaria.

I recenti lavori di riqualificazione complessiva del centro storico hanno conferito alla piazza un nuovo e suggestivo aspetto. Particolare cura è stata posta nel disegno della pavimentazione e l’incrocio tra il cardo e decumano (centro della piazza e ombelico della città) è stato evidenziato con uno splendido sole rinascimentale, logo presente nel Tempio Malatestiano e sul quadrante dell’orologio della piazza.

Per la pavimentazione sono stati scelti materiali tradizionali e locali: lastricato in arenaria dura dell’Appennino forlivese e in pietra calcarea bianca, selce fluviale.

La piazza rappresenta ancor oggi il centro della città, con i negozi, gli uffici, i bar e le pasticcerie.

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