Napoli sotterranea

Napoli!
Dopo tanto tempo, eccoci nella città nota nel mondo per mille e uno motivi
Il traffico che ci accoglie è realmente quello che gli stereotipi dicono, e ci si accorge subito che non son stereotipi.
Il fatto, poi, che la gente si faccia in quattro per cercare di risolvere ogni minino problema che gli poniamo, rende ancora più fantastica questa città.

Dopo essere tornati dalla visita alla Reggia di Caserta e dalla cena con amici, andiamo a riposare stanchi ma contenti,e così, la mattina, grande colazione e via, ad affrontare, rigorosamente a piedi, la città dai mille colori, dalle mille voci e mille canzoni
Subito ci rechiamo a visitare la Napoli sotterranea
L’ingresso è nel cuore del centro storico in Piazza San Gaetano n.68

Napoli Sotterranea è una tappa obbligata a Napoli.
Un substrato ricco di storia e legato alla riscoperta di un patrimonio raro, se non unico nel suo genere.
Opere di grande ingegneria civile, lasciate a lungo in abbandono e oggi recuperate a nuova vita grazie al sapiente lavoro dell’associazione Napoli Sotterranea.
Bellezze indescrivibili e luoghi suggestivi tutti da scoprire.

Da oltre 30 anni, l’associazione Napoli Sotterranea offre escursioni nei luoghi più affascinanti e suggestivi del ventre della città.
I membri dell’Associazione sono impegnati – senza aver mai ricevuto alcun tipo di finanziamento da parte di istituzioni pubbliche o di enti privati – nel recupero e nella valorizzazione, ai fini della pubblica fruizione, del sottosuolo.

Il loro impegno è legato ad un unico scopo: quello di far conoscere ed amare Napoli.
Il risultato è da sempre stato vincente.
Chi visita questi luoghi se ne innamora, si emoziona.
Napoli Sotterranea ha rappresentato un punto di partenza fondamentale per altre realtà nate in Italia e in Europa grazie alla competenza e alla collaborazione dell’Associazione.

Partecipare all’escursione significa compiere un viaggio nella storia lungo ben 2400 anni, dall’epoca greca a quella moderna, a 40 mt di profondità tra cunicoli e cisterne.
Durante l’escursione oltre ad ammirare i resti dell’antico  acquedotto greco-romano e dei rifugi antiaerei della Seconda Guerra Mondiale, si visiteranno il Museo della Guerra, gli Orti Ipogei (www.ortipogei.it), la Stazione Sismica “Arianna” e tanto altro ancora.

E’ stato, infine, possibile visitare gratuitamente i resti dell’antico Teatro greco-romano, accessibili da una proprietà privata.
Vi consigliamo di indossare scarpe comode e una felpa nei mesi estivi.
I percorsi stretti, come i cunicoli, sono assolutamente facoltativi. 
Scoprire Napoli da un altro punto di vista è una opportunità da non perdere.

I primi manufatti di scavi sotterranei risalgono a circa 5.000 anni fa, quasi alla fine dell’era preistorica. 
Successivamente, nel III secolo a.C., i Greci aprirono le prime cave sotterranee per ricavare i blocchi di tufo necessari per costruire le mura e i templi della loro Neapolis e scavarono in numerosi ambienti per creare una serie di ipogei funerari.
Lo sviluppo imponente del reticolo dei sotterranei iniziò in epoca romana: i romani infatti in epoca augustea dotarono la città di gallerie viarie e soprattutto di una rete di acquedotti complessa, alimentata da condotti sotterranei provenienti dalle sorgenti del Serino, a 70 km di distanza dal centro di Napoli.

Altri rami dell’acquedotto di età augustea arrivarono fino a Miseno, per alimentare la Piscina mirabilis, che fu la riserva d’acqua della flotta romana.
Larghi quel poco che permetteva il passaggio di un uomo, i cunicoli dell’acquedotto si diramavano in tutte le direzioni, con lo scopo di alimentare fontane ed abitazioni situate in diverse aree della città superiore.
A tratti, sulle pareti, si notano ancora tracce dell’intonaco idraulico, utilizzato dagli ingegneri dell’antichità per impermeabilizzare le gallerie.
Un mondo sotterraneo tutto da scoprire, con passaggi talmente stretti stetti che ad attraversarli mi assale per la prima volta in vita mia, un senso di claustrofobia, ma giusto il tempo di preoccuparsi e i 27 metri finiscono permettendomi di tornare a respirare regolarmente

Agli inizi del XVI secolo il vecchio acquedotto e le moltissime cisterne pluviali non riuscivano più a soddisfare il bisogno d’acqua della città che si era estesa a macchia d’olio e fu così che il facoltoso nobile napoletano Cesare Carmignano costruì un nuovo acquedotto.
Fu solo agli inizi del XX secolo che si smise di scavare nel sottosuolo per l’approvvigionamento idrico e si abbandonò una rete di cunicoli e cisterne di oltre 2.000.000 m², diffusa per tutta la città.

I sotterranei furono quindi utilizzati durante la Seconda Guerra Mondiale come rifugi antiaerei per proteggersi dai disastrosi bombardamenti che colpirono la città.
Le cavità furono illuminate e sistemate per accogliere decine e decine di persone che al suono della sirena si affrettavano a scendere per le scale che scendevano in profondità.
Resti di arredi, graffiti e vari oggetti in ottimo stato di conservazione testimoniano ancora oggi la grande paura dei bombardamenti e i numerosi periodi della giornata vissuti nei rifugi, facendo riemergere uno spaccato di vita importante e al tempo stesso tragico della storia cittadina.

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