Cattedrale patriarcale dei santi Costantino ed Elena – Bucarest

La cattedrale dei Santi Costantino ed Elena, comunemente nota come cattedrale patriarcale, è il principale luogo di culto ortodosso a Bucarest, sita nella Dealul Mitropoliei, rappresenta la sede ufficiale del patriarca di tutta la Romania.

Si tratta di un eccellente esempio di architettura in stile Brâncoveanu appartenente ad un ampio complesso dal gran valore architettonico.

La Cattedrale sorge in cima alla collina Dealul Mitropoliei e rappresenta un’importante attrazione sia per i turisti, sia per i credenti.

La Cattedrale Patriarcale venne costruita negli anni Cinquanta del XVII secolo, sotto la supervisione del voivoda Constantin I Şerban, principe di Valacchia (1654-1658), il complesso architettonico comprendente la cattedrale, il palazzo del Patriarcato e la residenza patriarcale si trova nell’area dell’ex monastero.

In passato apparteneva ad un antico complesso monastico cinto da mura.

Oggi appartiene, invece, al complesso dei Santi Costantino ed Elena e rappresenta l’edificio religioso più importante di tutto il paese.

La chiesa del monastero, venne consacrata nel 1658 dal patriarca ortodosso di Antiochia Macario III, dal metropolita di Valacchia e dai vescovi locali, al termine dei lavori iniziati nel 1654.

Le mura interne della chiesa furono dipinte per la prima volta nel 1665.

Nel 1668 un documento firmato dal voivoda Radu Leon (1664-1669) comportò la trasformazione della chiesa in cattedrale metropolitana.

Nel 1678 il metropolita Varlaam (1672-1679) fondò un laboratorio di stampa in alcune stanze della residenza metropolitana.

Dieci anni dopo venne pubblicata la cosiddetta “Bibbia di Bucarest”, che venne diffusa in tutta la Romania.

Nel 1925 la Chiesa ortodossa rumena assunse il rango di patriarcato.

In conseguenza di ciò, la cattedrale metropolitana di Bucarest divenne una cattedrale patriarcale.

Allo stesso modo la residenza metropolitana divenne residenza patriarcale.

Nel corso degli ultimi tre secoli, sia la chiesa che la residenza sono spesso state restaurate ed abbellite; le più importanti opere di restauro vennero realizzate nel 1779, tra il 1834 ed il 1839, tra il 1932 ed il 1934 e poi tra il 1960 ed il 1962.

Gli affreschi attualmente visibili all’interno dell’edificio sono opera del pittore Dimitrie Belizarie, che li realizzò tra il 1932 ed il 1935.

Lo stile architettonico della cattedrale è ispirato a quello della cattedrale di Curtea de Argeș, fatta costruire dal voivoda Basarab V Neagoe tra il 1512 ed il 1517.

Nel 1862 la Cattedrale fu scenario di un fatto particolarmente rilevante e sconvolgente: l’assassinio del primo premier rumeno Barbu Catargiu.

Il premier venne ucciso proprio davanti alla Cattedrale con due colpi di pistola, mentre passava a bordo di una carrozza.

Proprio a metà del viale che porta alla Cattedrale, si trova la statua di Alexandru Ioan Cuza (20 marzo 1820 – 15 maggio 1873), primo sovrano dei Principati Uniti e dello stato nazionale rumeno.

Partecipò attivamente al movimento rivoluzionario del 1848 in Moldavia e alla lotta per l’unificazione dei Principati.

Il 5 gennaio 1859 Cuza fu eletto sovrano della Moldavia e il 24 gennaio 1859 anche del Paese rumeno, realizzando così l’unione dei due paesi rumeni.

Divenuto regnante, Cuza svolse una sostenuta attività politica e diplomatica per il riconoscimento dell’unione da parte del potere sovrano e dei poteri garanti e quindi per il completamento dell’unione dei Principati romeni stabilendo l’unità costituzionale e amministrativa, adottando ufficialmente, nel 1862, il nome Romania.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *