Castello di Malbork

La regione a nord e confinante con il Mar Baltico, la Pomerania, è spesso conosciuta solo per la stupenda città di Danzica, pochi sanno che è anche luogo dove trovare tracce dei tempi antichi.

Tra i castelli e i manieri dei Cavalieri Teutonici che dominarono quest’area, si trova quella che era la loro base: Malbork.

Malbork fu edificato a partire dal 1270 e fu sempre, nella storia, un crocevia di riferimento per i componenti dell’ordine teutonico.
Il castello venne costruito dall’Ordine teutonico come un Ordensburg, cui venne dato il nome di Marienburg (letteralmente “castello di Maria”, la patrona dell’ordine).

La città che vi crebbe attorno assunse lo stesso nome, oggi divenuta Malbork e appartenente alla Polonia.

Costruito per ordine di Siegfried von Feuchtwangen, il castello è situato sulla sponda sudorientale del fiume Nogat ed è quindi accessibile alle navi mercantili e alle chiatte.

Esso era inizialmente un convento, poi trasformato in un castello a tutti gli effetti.

Il castello di Malbork è costituito da tre parti: il castello alto, cioè l’ex convento; il castello medio, con le abitazioni degli inservienti e alcuni servizi; il castello basso, nel quale vi era il karwan, uno spaccio di armi di ogni genere.

Durante la guerra dei tredici anni molte stanze del castello si riempirono di armi varie da utilizzare contro un’eventuale invasione.

Il castello ritrovò tuttavia le sue funzioni originali con la dominazione polacca.

Quest’ordine di cavalieri monastici al soldo della Chiesa venne dislocato in questa zona per sedare le rivolte e proteggere la popolazione dagli attacchi dei popoli dell’Est, nonché per l’importanza strategica del luogo, anche per i commerci divenendo un importante nodo di transito e scambio nel commercio dell’ambra trasportata lungo il fiume Nogat.

Il castello, che al proprio interno ospita anche un museo, è un classico esempio di fortezza medievale, è il più grande castello mai costruito in mattoni e, per l’esattezza, è il più grande edificio in mattoni mai costruito dall’uomo.

L’intero complesso (tra i più imponenti d’Europa) e il museo che si trova all’interno fanno parte dei beni Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO dal 1997.

La fortezza di Malbork, nonostante gli eventi storici, rimase comunque sempre il quartier generale dell’ordine, anche dopo il dominio nazista, quando Hitler la utilizzò come sede per numerosi incontri e conferenze tra i potenti dell’epoca.

Malbork rimase inespugnabile e potente come si può ancora osservare visitandola.

Il metodo migliore per visitare Malbork, secondo noi, potrebbe essere un’escursione in giornata da Danzica, città ideale per un soggiorno in Polonia.

Il primo ricordo della visita alla fortezza di Malbork, il giorno in cui la visitammo, fu il caldo soffocante attenuato, ma solo in parte, dalle due bottiglie d’acqua che hanno contribuito a superare lo scoglio dell’idratazione, una di quelle giornate calde che ti tolgono la voglia di uscire.

La scelta di visitare Malbork proprio con il caldo soffocante è stata anche dettata dal fatto che la maggior parte della visita si svolge negli interni e che il massiccio profilo del castello ha un non so che di austero e minaccioso e le spesse mura mantengono una temperatura gradevole, all’interno.

In una prima struttura architettonicamente simile al castello, ma notevolmente più recente, si trova la biglietteria.

La biglietteria, come molte in Polonia, ha sempre una discreta coda, ma noi siamo andati alle macchinette automatiche dove, anche in altri siti, c’è sempre una persona molto disponibile che ti spiega come fare.

Dopo fatto il biglietto, riusciamo a saltare molte persone che si fermano attirati dal suggestivo muraglione del castello o si attardano lungo il fossato per scattare le foto di rito, anche perché questa è una delle migliori angolazioni per immortalare la fortezza nel complesso.

Il biglietto ha un costo di circa 10€ (agosto 2022) e la visita può essere autonoma (come abbiamo fatto noi con l’ausilio di audioguide – molto consigliate) oppure in gruppo con una guida, scelta che noi non amiamo soprattutto perché è difficile trovare guide che parlano italiano, e perchè alcune zone, come in ogni sito, ci attirano meno e da soli la saltiamo, cosa che non potremmo fare in gruppo.

C’è da dire che un vantaggio delle guide in gruppo, è che le guide usano raccontare aneddoti, eventi e caratteristiche delle varie sale che altrimenti non si potrebbero conoscere.

Quale quartier generale dell’ordine, Malbork era anche la dimora del Grande Maestro dei Cavalieri Teutonici, ordine tutt’ora esistente che in occasione di importanti ricorrenze si raduna ancora all’interno delle mura del castello per rinnovare il giuramento di fedeltà.

Il nucleo originario del complesso comprendeva la parte alta in cui vivevano solamente i veri cavalieri, mentre chi non era ancora stato nominato viveva all’esterno.

Nel 1309 la fortezza venne ampliata e fu costruito tutto intorno il monastero per i monaci e una zona destinata ad accogliere gli ospiti, acquisì quindi l’aspetto più esteso e simile a quello che oggi vediamo.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, nel 1945, la fortezza venne seriamente danneggiata, ma oggi è stata quasi del tutto ripristinata riacquistando quasi interamente l’aspetto originario.

Varcato il secondo portone si accede al castello medio, qui un grande cortile è attorniato dagli alti edifici che si possono già notare dall’esterno.

Una serie di porte da accesso a numerosi ambienti tra cui il refettorio è il più importante.

Detta anche Sala dei Cavalli, questa è la stanza più grande del castello, caratterizzata da uno stile tardo gotico e da robuste colonne di granito su cui poggiano le stupende volte a stella.

La sua ampiezza è tale da consentire una divisione in due parti, quella invernale e quella estiva, e durante la dominazione prussiana al suo interno venivano disputate delle competizioni equestri.

In questa sezione del castello era anche presente la Chiesa di Santa Maria all’interno della quale venne costruita la Cappella di Sant’Anna dove riposano le salme dei Gran Maestri.

Un passaggio interno permette di accedere alla zona superiore del castello, il castello alto, senza passare dai cortili.

Addentrandosi alle sale un tempo destinate ai cavalieri non si può fare a meno di apprezzarne la grandezza, ma anche l’avanzato ingegno con cui la struttura venne realizzata, era già infatti provvista di un sistema di riscaldamento centralizzato.

Notevoli sono ancora gli affreschi, i decori e l’elaborata fattura di questi ultimi, dettagli importanti e capaci di far apprezzare al meglio la visita che, a maggior ragione, merita la guida di un conoscitore esperto.

Il castello alto era il palazzo del Gran Maestro, realizzato su quattro piani sviluppati attorno a un cortile caratterizzato dall’architettura gotica a volte triangolari.

Di particolare interesse è la Porta d’Oro, preceduta da un portico, nella cui chiave di volta è scolpita una raffigurazione di Gesù Cristo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *