Rocamandour

Dopo la breve sosta a Domme, che è decisamente piccola e facilmente accessibile, riprendiamo la fidata moto e puntiamo dritti alla nostra penultima tappa della giornata che è stata fra le più intense di tutti i nostri viaggi, dopo di questa, infatti, Le Gouffre du Padirac sarà la ciliegina della giornata

Città sacra e nota località di pellegrinaggio, Rocamadour, arroccata su una falesia calcarea, domina maestosa il canyon dell’Alzou.

Un ambiente ancora selvaggio e incontaminato!

Famosa per i santuari, in particolare quello della Madonna Nera, Rocamadour attira ogni anno un gran numero di visitatori e pellegrini.

Il villaggio di Rocamadour, d’altronde, è la località più visitata di Francia dopo Mont-Saint-Michel!

Dopo aver salito i 216 gradini (noi abbiamo usato l’ascensore…) della Grande Scalinata che conducono al sagrato delle chiese e che i fedeli più devoti percorrono risalendo interamente camminando sulle ginocchia, si scoprono i sette santuari di Rocamadour, fra i quali la cappella di Notre-Dame, la basilica del Santo Salvatore e la cappella di Saint-Michel.

Imperdibile la cappella di Notre-Dame o cappella miracolosa che custodisce una statua della Madonna Nera risalente al XII secolo. Nei pressi della cappella si trova la tomba di San Amadour.

Rocamadour è sempre stato un luogo di pellegrinaggio.

Si trova lungo la strada percorsa dai pellegrini per arrivare a Santiago de Compostela in Spagna.

Qui un tempo c’era solo un eremo con una piccola cappella dedicata alla Vergine Maria costruita all’inizio dell’Undicesimo secolo.

A partire dal Dodicesimo secolo Rocamadour diventa una tappa importante per i pellegrini.

Nel 1166 vi viene rinvenuto un corpo che si crede essere quello di Zaccheo esattore delle imposte al tempo di Cristo che si spogliò d’ogni bene per seguire Gesù.

Iniziarono leggende di miracoli e donazioni che arrivano da più parti, sono state la prima fortuna di Rocamadour.

L’antico palazzo episcopale, la cui entrata si affaccia anch’essa sul sagrato, ospita il Museo di Arte sacra che raccoglie una collezione di opere d’arte religiose della città.

Dalla sommità del villaggio medievale, e più precisamente dalle mura dell’antico forte, il panorama della zona circostante, del canyon dell’Alzou e degli scorci ancora intatti del Parco Naturale Regionale dei Causses del Quercy, è veramente unico.

A Rocamadour, durante la visita alla grotta delle Meraviglie, si possono inoltre ammirare splendide concrezioni minerali e incisioni rupestri risalenti a 20.000 anni fa.

Il borgo abitato è costituito da due file di antiche case ai piedi del roccione lungo l’unica via che ha quattro porte fortificate.

Un ascensore (che noi abbiamo usato 😉 ) e una scalinata di 216 gradini, salita dai pellegrini in ginocchio come già detto, portano a un pianoro dove sorge la città religiosa.

Vi si entra per il palazzo fortificato dei vescovi di Tulle, che ospita un museo-tesoro con pregevoli oggetti di arte sacra e tele dei secoli XVII-XVIII.

Più avanti si trovano la chiesa di San Salvatore, romanica del XIII secolo, sotto la quale è scavata nella roccia la chiesa sotterranea di sant’Amadour, del XII secolo, e infine si giunge alla cappella di Notre Dame de Rocamadour, del 1749, annerita al suo interno dal fumo dei ceri con ex voto alle pareti, dove si venera la statua della Madonna Nera del XII secolo.

A sinistra di questa cappella c’è un’altra cappella dedicata a san Michele, scavata nella roccia.

Suggestivo il castello del XIV secolo che domina il paese e dalle mura offre una bellissima vista sulla lunga gola dell’Alzou.

Lo si raggiunge a piedi dal paese percorrendo un sentiero con la “via Crucis”.

Gastronomia e altre specialità

Rocamadour AOC: AOC (o COA)è un formaggio Rocamadour “capra puro” prodotto esclusivamente con latte intero crudo, prodotto, trasformato e raffinato nella zona di Appellation nel rispetto della tradizione.
E ‘cremoso, grasso e molle, rivelando un odore di capra, panna o burro più o meno pronunciato con gusti simili.

I vini: L’Amadour rosso (vino del paese Lot) è un vino piacevole da bere. Composto al 60% da Merlot e al 40% da Malbec, il suo profumo ha una grande intensità di aromi e frutta nera, marasca e spezie.

Foie gras: Vicino a Rocamadour una fattoria alleva ogni anno 10 000 anatre della specie germano reale a una produzione di grasso e altre specialità regionali di fegato d’oca, nella tradizione storica pura per la gioia dei buongustai.

La torta di noci: La torta Rocamadour è di noci, specialità del Quercy e Perigord.

La noce (dal 2002 il nome ufficiale è Noce del Perigord), è l’ingrediente essenziale di questa torta.

L’agnello del Quercy: l’agnello Fermier du Quercy è il prodotto di una terra (Causses du Quercy), chiamato agnello di “100 giorni”.

Allevato per un minimo di 70 giorni con sua madre, viene nutrito con integrazione di una razione di cereali, questo agnello viene allevato in modo tradizionale e antico.

Saponi al latte di capra: le molecole di grasso del latte di capra sono eccezionalmente fini e sono quindi facilmente assorbibili dalla pelle.

I saponi al latte di capra sono noti per le loro proprietà antibatteriche che lasciano la pelle idratata e setosa in modo naturale.

Questi saponi sono usati frequentemente in caso di pelle secca, eczema…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *