Termoli

Penultima tappa del nostro Tour, ma, come ogni nostro giro, da qui in poi dedicato al cazzeggio puro, paghi di ciò che abbiamo visto e consci di tornare a casa più ricchi culturalmente, ed anche più rilassati.

Termoli, ci accoglie in un giorno di sole pieno (e poteva essere altrimenti? 😀 ), con il suo traffico frenetico ma ordinato: la cittadina, è situata lungo il litorale adriatico ed è l’unico porto del Molise oltre che essere un centro peschereccio, turistico e industriale.

Conserva il borgo medievale chiuso dentro le mura che lo separano dalla città moderna., ma le cui attestazioni di vita più antiche risalgono all’età preistorica e romana e sono documentate dai ritrovamenti di necropoli preistoriche in contrada Porticone e Difesa Grande, nonché da attestazioni ricognitive di ville romane.

Durante la seconda guerra mondiale, Termoli fu occupata dai tedeschi.

Il 3 ottobre 1943 giunsero gli alleati al comando del generale Montgomery sbarcando al porto, provenendo da Foggia.

I tedeschi allora ingaggiarono una furiosa battaglia presso la stazione ferroviaria, che fecero saltare in aria, e successivamente si ritirarono nei centri della linea del fiume Biferno, mentre altri andarono a fortificare la linea di San Salvo-Montenero.

Nei 4 giorni di scontri nei pressi di Termoli, vi furono 18 vittime tra la popolazione civile.

Il Castello svevo è il simbolo più rappresentativo della città.

La sua architettura improntata a gran semplicità, priva di qualsiasi ornamento, e le sue caratteristiche difensive lasciano supporre che sia stato costruito in epoca normanna (XI secolo), interamente in pietra calcarea e arenaria, nei pressi di una preesistente torre longobarda.

Esso è tuttavia definito svevo in seguito alla ristrutturazione e fortificazione voluta da Federico II di Svevia nel 1240, dopo i danni arrecati da un attacco della flotta veneziana.

Data la sua ubicazione, era il fulcro di un più ampio sistema di difesa, costituito da un robusto muro che cingeva l’intero perimetro della città e da diverse torrette merlate, di cui una si è conservata intatta ed è situata all’ingresso del Borgo antico.

Ai piedi delle mura del castello, vi è un trabucco. E’ una macchina da pesca realizzata da una fitta palizzata conficcata tra gli scogli, che termina con una piattaforma collegata alla terraferma attraverso una passerella. Due antenne che si allungano sull’acqua reggono una rete rettangolare, che, attraverso un argano, viene calata in acqua.

Uno dei punti panoramici più ad effetto, è sicuramente la Torretta Belvedere: si trova in via del Porto, e insieme alla porticina ad arco a tutto sesto, è il principale ingresso al paese vecchio dal Corso Nazionale. Si pensa che la torretta abbia origini normanne, come studiò Carlo Cappella; essa poi con la fortificazione sveva del borgo, assunse il ruolo di vedetta sul mare per prevenire gli attacchi. Fu dotata successivamente anche di cannoniera al livello della scogliera, per assicurare la copertura del muraglione occidentale. Presenta ancora la decorazione quattrocentesca e a merli e beccatelli.

Sempre nel centro storico, di notevole interesse architettonico è anche la cattedrale di stile romanico pugliese dove sono conservati i corpi dei santi patroni della città, Basso e Timoteo. Essa è edificata nel punto più alto del promontorio termolese, ha sviluppo longitudinale ed è divisa in tre navate. Difficile determinare la data di costruzione della basilica; alcuni elementi, tuttavia, farebbero presupporre la presenza di una cattedrale già nel IX-X secolo. La facciata della chiesa può essere idealmente (e anche materialmente) divisa in due parti: quella inferiore e quella superiore in netto contrasto tra loro.

Nel cuore del Borgo Antico di Termoli, centimetro alla mano, è possibile fare una piacevole scoperta.

A Rejecelle non è una semplice via, ma il vicolo più stretto d’Italia.

A Rejecelle, chiamata così dai termolesi, è una sorpresa trovarselo davanti, attraversarlo fino in fondo ed esplorare i segreti dell’antico borgo marinaro; la stradina molisana ha strappato il primato alla marchigiana Ripatransone, sita in provincia di Ascoli Piceno, per una questione di soli due centimetri.

Il vicolo termolese, infatti, misura 41 centimetri è lungo 7,88 metri

passeggiando per il corso principale, ci si imbatte in due curiose statue: quella dedicata a Jacovitti e a Perrotta, entrambi nati a Termoli (il primo nel 1923 il secondoi nel 1900)

Insomma, il piccolo borgo antico, tra i più belli d’Italia, sorge su un promontorio roccioso che si affaccia direttamente sul mare, con al centro la Cattedrale, monumento nazionale tra gli esempi più belli del romanico in Molise, che conserva le reliquie del patrono San Basso.

La città, che dal 2003 ottiene il riconoscimento della “Bandiera Blu”, è un’importante città turistica, apprezzata in particolare per la qualità dell’acqua del mare e la sicurezza delle spiagge. Il porto di Termoli è il più comodo per raggiungere le vicinissime Isole Tremiti, un vero scrigno della natura, specie per gli appassionati di immersioni subacquee

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