Arco di Augusto – Rimini

L’Arco di Augusto di Rimini è il più antico arco romano esistente. Costruito nel 28 a.C, fu dedicato dal Senato romano all’imperatore Augusto.

Segnava la fine della via Flaminia che collegava la città romagnola alla capitale dell’impero, confluendo poi nell’odierno corso d’Augusto, il decumano massimo, che portava all’imbocco di un’altra via, la via Emilia.

Costruto in pietra d’Istria, il fornice misura m. 8,84 con una profondità di m. 4,10 ed un altezza di m. 10,40. L’architettura è esaltata da un ricco apparato decorativo, carico di significati politici e propagandistici.

La peculiarità di questo arco è che il fornice era troppo grande per ospitare una porta, almeno per quei tempi. La spiegazione è dovuta al fatto che la politica dell’Imperatore Augusto, volta alla pace, la Pax Augustea, rendeva inutile una porta civica che si potesse chiudere, non essendovi il pericolo di essere attaccati.

La merlatura presente nella parte superiore risale invece al Medioevo (circa X secolo), periodo in cui la città venne tenuta dai ghibellini.

Fu la porta principale della città fino al periodo fascista, quando vennero demolite le mura e l’arco rimase come monumento isolato, perché si riteneva fosse un arco trionfale, ipotesi smentita più volte da numerosi studiosi (sigh!).

Tra la ghiera dell’arco ed i capitelli, di ordine corinzio, si possono ammirare (in quattro clipei) quattro divinità, che esaltavano la grandezza di Roma e la potenza di Augusto: nel lato esterno Giove, con il fascio di folgori, espressione del potere imperiale, e Apollo, caro ad Augusto ed alla sua famiglia, con la cetra e il corvo, simboli del suo legame con la musica e della sua facoltà di parlare attraverso gli oracoli; verso la città Nettuno, con il tridente e il delfino, e Roma, con la spada e il trofeo, immagini del dominio sui mari e sulla terra.

Su entrambe le facce dell’Arco sono collocate due teste di bue che attestano simbolicamente la qualità di colonia romana della città di Rimini.

I lavori di isolamento del 1937-39 portarono alla constatazione che l’arco era una porta urbana legata sui due fianchi con le mura della città.

La costruzione originaria, in muratura rivestita da pietra d’Istria, era sormontata da un attico che doveva completarsi con una statua dell’imperatore a cavallo o su di una quadriga.

La sommità, forse crollata per i terremoti, nel Medioevo venne conclusa da una merlatura, presente ancora oggi.

L’Arco d’Augusto, restaurato in tempi recenti, è tornato al suo antico splendore, valorizzato dall’ area circostante riqualificata a verde pubblico con alberi e aiuole fiorite.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *