Castello di Râșnov

Arriviamo a Râșnov in un caldo e afoso pomeriggio; la città sembra deserta e notiamo subito la “strage” di negozi e attività chiuse definitivamente.

Ci rechiamo alla funicolare e saliamo fino in cima per scoprire che la fortezza è chiusa a tempo in determinato per ristrutturazione, per cui ci limitiamo a percorrere poche decine di metri e visitare il poco disponibile.

Si fa spesso riferimento al complesso medievale di Rasnov con in termine castello, il che potrebbe forse trarre un po’ in inganno.

Non si tratta infatti di un’unica struttura, ma di un intero borgo, sia pure minuscolo, completamente cinto da mura ed attraversato da vicoli acciottolati, sui quali si affacciano piccoli edifici in pietra.

E’ famosa nella storia perché, nonostante i molti assedi subiti, si è rivelata una base sicura e quasi inespugnabile, un luogo che grazie alle sue caratteristiche ha consentito di difendere e preservare questo territorio.

Nei Paesi di influenza Austro-Ungarica (la Transilvania fece parte dell’Ungheria fino alla Grande Guerra) è molto frequente l’utilizzo di questo sostantivo per indicare simili complessi: l’esempio più illustre è probabilmente il Castello di Praga.

Noi, in Italia preferiremmo usare l’espressione borgo medievale, oppure villaggio (tipo Monteriggioni).

Ad ogni modo, la cittadella fortificata di Rasnov (Cetatea Râșnov in rumeno) sorge su un’altura, circondata da una fitta foresta, e domina la città nuova che si sviluppa ai suoi piedi.

La fortezza di Rasnov ha una storia antichissima: fu costruita sul principio del XIII secolo dai Cavalieri Teutonici e, negli 800 anni successivi, è stata espugnata una sola volta.

La cittadella di Rasnov è nota anche per la presenza all’interno di essa di un pozzo profondo 143 metri: al pozzo è legata una leggenda: si racconta infatti che la mancanza d’acqua durante un lungo assedio fece sì che due prigionieri turchi venissero posti a scavare un pozzo e in cambio venne promessa la libertà a conclusione dell’opera.

Nonostante l’opera venisse completata dopo 32 anni di lavoro, la promessa non venne mantenuta ed i prigionieri furono uccisi.

Benchè sia rimasta per decenni (anzi, secoli) in stato di completo abbandono, il complesso si presenta oggi in un ottimo stato di conservazione, grazie anche ai recenti lavori di restauro.

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