Eremo di San Bartolomeo in Legio

l’Eremo incastonato nella Roccia

Arrivare all’Eremo, non è difficile, ma bisogna arrivare al punto di inizio del sentiero che, spesso se non sempre, non è ben segnalato.

Allora, nel mio piccolo, vi suggerisco di puntare il navigatore qui: 42.183887, 14.045543 dove parcheggerete e inizierete un percorso di poco meno di un’oretta circa (chi ha buone gambe anche 30 minuti)

Il dislivello, all’andata in discesa, è di 160 metri, praticamente tutti negli ultimi10/15 minuti di camminata, ma che il panorama attorno fa scordare immediatamente le fatiche in corso.

2 dati:

  • LOCALITA´ DI PARTENZA: Coordinate 42.183887, 14.045543 (all’altezza del ristorante “RISTORO by MACCHIE DI COCO“)
  • DIFFICOLTA´: FACILE
  • DISLIVELLO IN SALITA: 160 metri
  • DISLIVELLO IN DISCESA: 160 metri
  • TEMPO PERCORRENZA: 40 minuti andata, 1 ora ritorno
  • PERIODO CONSIGLIATO: Tutto l´anno esclusi i periodi di innevamento
  • SEGNALETICA: In legno e segnavia bianco rossi del Parco

L’eremo  di San Bartolomeo è uno degli Eremi Celestiniani della Majella più spettacolari e famosi, fu edificato nel  1250 ca. su costruzione preesistente da papa Celestino V. e presenta una colorazione del tutto omogenea alle rocce che le incastonano.

La chiesa e due piccoli vani destinati agli eremiti si ergono sulla balconata rocciosa cui si accede tramite quattro scalinate: una a nord, composta da 30 gradini irregolari ricavati direttamente nella roccia, una a sud, ricavata sempre nella roccia, ma più lunga ed irregolare, ed infine due al centro della balconata, una delle quali svolgeva funzioni di Scala Santa.

La chiesa presenta in facciata tracce di un affresco raffigurante, nella parte bassa, un ostensorio e, nella parte alta, due riquadri con Cristo e una Madonna con Bambino.

L’interno è illuminato da una porta-finestra.

Lungo la parete sinistra vi è una piccola sorgente d’acqua, che, tramite un canaletto, scorre fuori della chiesa perdendosi nella roccia.

Tale acqua, ritenuta santa, una volta mescolata con l’acqua della sorgente sottostante l’eremo viene raccolta nell’acquasantiera.  

Sorto come dipendenza della  vicina Badia di Santo Spirito, fu edificato, dopo il 1250, dall’eremita Pietro Angelerio dal Morrone, futuro papa con il nome di Celestino V, sulle rovine di una precedente costruzione.

Il Santo vi si stabilì insieme ad alcune seguaci intorno al 1274 e vi rimase per almeno due anni.

La tradizione infatti narra che il frate, dopo essersi recato a Lione per far riconoscere la regola all’Ordine dei Celestini da lui fondato, durante la strada del ritorno si sia fermato proprio nell’eremo di San Bartolomeo.

L’eremo è dedicato a San Bartolomeo.

Nella nicchia dell’altare è collocata una statua di S. Bartolomeo raffigurato con la propria pelle portata a spalla ed un coltello; il Santo infatti subì il martirio con lo scorticamento.

Durante le processioni la statua, leggera e di piccole dimensioni, viene amorevolmente portata in braccio dai fedeli, come se fosse un bambino.

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