Isola Brioni – La casa di Tito

Dopo essere sbarcati dal traghetto, facciamo 4 passi per orizzontarci e capire da che parte iniziare la visita di questo posto, un tempo sacro per la ex Yugoslavjia, residenza del Maresciallo Tito, e seguiamo il primo sentiero che vediamo.

La prima cosa che colpisce, è la residenza del Maresciallo Tito.

Nella piazzola all’entrata, vi è la copia esatta dell’auto sulla quale fu assassinato il Presidente Kennedy a Dallas: ne esistono solo due esemplari e questa, che in realtà è la “copia N°1” piacque talmente tanto al punto Tito che decise di regalarne una al Presidente Kennedy in un loro incontro.

All’internodella villa, ci sono un’enormità di animali impagliati, regalo di questo o quel capo di stato, o che furono a lui donati da vivi e che quando morirono, Tito, il quale si affezionava a tutto in special modo a questi animali, li volle impagliati a imperituro ricordo.

Tito visitò Brioni per la prima volta nel 1947 e la Villa Bianca divenne la sua residenza ufficiale nel 1953.

Il suo ultimo soggiorno a Brioni è stato registrato nel 1979.

Tito trascorse a Brioni in media quattro mesi all’anno.

Il Maresciallo era un eminente uomo di stato e uno dei fondatori del Movimento dei non allineati.

L’ex presidente dell’ex Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia, a Brioni ha ospitato numerosi capi di stato e di partito.

Le Brioni erano uno degli influenti centri della politica mondiale.

Amante della natura, entusiasta degli animali e conoscente dei valori storico-culturali, Tito ha sostenuto la protezione delle foreste, del paesaggio, dell’allevamento e popolamento degli animali, la ricerca e la conservazione di monumenti e l’organizzazione di strutture alberghiere.

Grazie a questa scelta, le Brioni hanno conservato e sono diventate attraenti per i turisti nazionali e stranieri. 

Sulle Brioni, Tito svolgeva una parte significativa delle sue attività statali e politiche.

In novanta incontri parlò con presidenti, re e imperatori di sessanta stati, e inoltre si incontrò con presidenti di governi e con ministri di un centinaio di paesi di tutto il mondo.

Sulle Brioni Tito ricevette più di duecentocinquanta delegazioni statali e parlamentari, delegazioni di partito, quelle sindacali, militari, scientifico-tecniche, nonché altre delegazioni straniere e ancora di più delegazioni del territorio dell’ex Jugoslavia.

Ebbe incontri con più di 300 capi di missioni diplomatiche del paese e con ambasciatori accreditati nel territorio del’ex Jugoslavia. 

Alle Brioni venivano diversi statisti e leader di partiti dell’Est e dell’Ovest, dell’Africa, dell’Asia e di altri continenti, al fine di scambiare le opinioni con Tito, sentire i suoi consigli e avviare delle iniziative internazionali.

Tra di loro c’erano anche Hailé Selassié, imperatore dell’Etiopia, Gamal Abd el-Naser, presidente dell’Egitto, Jawaharlal Nehru, presidente del governo indiano, Houari Boumédiène, presidente dell’Algeria, Kenneth Kaunda, presidente della Zambia, Kwame Nkrumah, presidente del Ghana, Habib Bourghiba, presidente della Tunisia, Ahmed Sukarno, presidente dell’Indonesia, Houa Kuo-Feng, presidente della Cina, Fidel Castro, presidente di Cuba, Ho Chi Min, presidente del Vietnam e Urho Kekkonen, presidente della Finlandia.

Gli ospiti di Tito sulle Brioni furono anche dei capi statali e politici dei paesi dell’Europa dell’Est come Nikita Chruščëv, Leonid Brežnev e Nikolaj Podgornyj, Nicolae Ceauşescu, János Kádár, Edward Gierek, Walter Ulbricht e Yumjaagiin Tsedenbal.

Sulle Brioni Tito fu ospitante di tanti sovrani: oltre a Hailé Selassié, ricevette Paolo, re di Grecia, Sihanouk, principe della Cambogia, Zahir, re dell’Afghanistan, Pahlavi, scià d’Iran, Olav, re di Norvegia, Jean, granduca del Lussemburgo, Giuliana, regina dei Paesi Bassi, Elisabetta, regina del Regno Unito, Birendra, re del Nepal, Margherita, regina di Danimarca e Husayn, re di Giordania.

Grazie alla riunione Tito – Naser – Nehru del 1956, quando furono gettate le basi della politica del non allineamento e quando fu firmata la “Dichiarazione delle Brioni”, le Brioni diventarono note come “le isole della pace” e “il porto originale dei non allineati”. 

Tito partì l’ultima volta dalle Brioni il 29 agosto 1979 alla VI conferenza dei capi di stati e di governi dei paesi non allineati tenutasi all’Avana.

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