Castello Piccolomini (Celano)

Il Castello di Celano è il segno più evidente della fortificazione medievale della città, tracciata dalle mura di cinta ancora oggi visibili.

I lavori si costruzione del castello iniziarono intorno al 1392 per volontà di Pietro Berardi, conte di Celano, e proseguirono fino al 1463, quando Antonio Todeschini-Piccolomini, nipote di papa Pio II, che nel 1463 ebbe la Contea da Alfonso d’Aragona, portò a termine la monumentale opera.

Il castello, protetto da una possente cinta muraria e segnata da camminamenti e bastioni, si affaccia maestoso ed imponente sulla piana del Fucino una volta lago.

Appartenente alla tipologia di residenza fortificata, è costituito da un blocco centrale di forma rettangolare perfettamente simmetrica e da quattro torri angolari merlate in corrispondenza dei punti cardinali.

Altre famiglie nobili si alternarono  nel corso dei secoli, fino a divenire proprietà demaniale nel 1938.

Nel disastroso terremoto del 13 gennaio 1915 la struttura, per quanto solida, riportò gravi ed ingenti danni.

Dopo un lungo e deleterio periodo di abbandono, a seguito dell’esproprio da parte dello Stato italiano, nel 1940 iniziarono i lavori di ricostruzione che, interrotti dal secondo conflitto mondiale, furono portati a termine solo nel 1960 rispettando l’impianto originario e riutilizzando, ricomponendoli, i materiali recuperati.

Visibile per un raggio di molti chilometri da tutto il comprensorio del Fucino, il Castello è sede dal 1992 del Museo nazionale d’arte sacra della Marsica.

Il percorso museale si snoda su un unico piano attraverso 8 sale espositive, articolate in più sezioni tematiche: scultura (lapidea e lignea), pittura (murale, su tela e su tavola) ed oreficeria.

Le splendide opere provengono da tutto il territorio marsicano e sono databili tra il VI e il XVIII secolo.

Da segnalare le due porte lignee intagliate, realizzate nel XII secolo, il prezioso trittico di Alba Fucens con finissime miniature e la croce degli Orsini datata 1334.

Il castello ospita inoltre una sezione archeologica dedicata alla Collezione Torlonia, composta da reperti rinvenuti durante il prosciugamento del lago Fucino.

Di particolare importanza e bellezza è il rilievo in calcare del II sec. d.C. con veduta di città e del suo territorio.

Dal sisma del 6 aprile 2009, che ha colpito duramente la città dell’Aquila, nel Polo museale marsicano sono ospitate opere di grande valenza artistica provenienti dal Museo Nazionale dell’Abruzzo.

La struttura museale dispone anche di una sala conferenze, di sale per esposizioni temporanee, di spazi esterni per performance musicali e teatrali e di locali per laboratori didattici.

E’ stato da poco inaugurato un nuovo spazio didattico per i bambini e sono state aperte al pubblico le prigioni del Castello.

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