Il Castello di Roccamandolfi

Le prime notizie attendibili che abbiamo sul castello risalgono al 1195, anno in cui era in corso la guerra tra le truppe sveve dell’imperatore Enrico VI e quelle di Tancredi D’Altavilla, i quali si contendevano il Regno di Sicilia.
Ma lo stesso feudo fu al centro della famosa guerra del Molise, nel 1221, quando il conte Tommaso di Celano, vi si rifugiò dopo aver lasciato al sicuro la propria famiglia e gran parte delle truppe al proprio seguito nel Castello di Boiano.
Purtroppo la scelta non fu molto felice, il conte Tommaso dovette lasciare il castello durante la notte e rifugiarsi a Celano.
Il castello subì così un lungo assedio, al termine del quale tutte le terre del conte di Molise furono confiscate.
Le mura originarie del Castello erano tipicamente mura difensive, molto spesse, e protette da ben cinque torri, una delle quali decisamente più grande ed imponente delle altre.
La rampa di accesso, scavata direttamente nella roccia, immetteva in una sorta di atrio di cui oggi il piano terra è leggermente più alto rispetto a quello originale.
Il piano di residenza dei nobili doveva essere molto confortevole ed ampio, così come gli spazi destinati al magazzino ed agli armigeri, che dovevano contenere riserve alimentari per un lungo periodo per la sopravvivenza della fortezza.
Ciò che rimane oggi dell’antica roccaforte è purtroppo poca cosa rispetto a quello che si poteva ammirare di una delle fortezze ritenute più sicure di tutto il territorio molisano.

Il Castello di Roccamandolfi

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