4 passi per Sulmona

Sulmona ci accoglie a Porta Napoli, o quel che ne rimane
Lasciamo la moto in una via vicino (all’ombra) e decidiamo di fare 4 passi in attesa dell’ora di fare il check in al nostro B&B, che in era SARS COVID-19, è dilazionata per via della sanificazione

Per chi volesse approfondire: questo link è molto esaustivo!

nel giro della cd ciorconvallazione occidentale, incontriamo Porta S. Antonio.
La porta si apre lungo il tratto occidentale della seconda cinta muraria, che tra la fine del Duecento e l’inizio del secolo successivo estese il perimetro dell’abitato per includere i borghi sorti a ridosso della primitiva cerchia e – nello specifico – il borgo Sant’Agata.

e infine, proseguendo, arriviamo a Porta Romana.
La porta era conosciuta in passato col nome di “Pinciara”, in quanto serviva l’omonimo borgo che doveva tale denominazione alle numerose fabbriche per la produzione di embrici attive in epoca medievale; la prima citazione come Porta Romana è presente nel catasto cittadino del 1376.
Nel XVI secolo assunse anche il nome di Porta San Matteo, per la vicinanza alla piccola chiesa dedicata al Santo, ancora oggi esistente benché allo stato di rudere.
Le strutture attuali risalgono al 1429, come attesta l’iscrizione in numeri romani apposta sulla sinistra dell’arco, sotto la quale si trova uno scudo recante, al centro, l’iniziale “M”, forse da riferire a quel Meo citato in un’altra epigrafe in caratteri gotici murata sul vertice dell’apertura, di discussa lettura.

entrare da una qualsiasi di una di queste porte e incamminarsi per il paese, significa immergersi in una atmosfera quasi ferma ancora a 1000 anni fa, tant’è che in alcuni vicoli, ci si aspetta di vedere apparire cavalieri con armatura e scudiero

Senza dimenticare che è anche la città dei confetti per antonomasia, e lungo il corso principale, ci sono ovunque negozi che espongono delizie visive, oltre che per il palato

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