Zona monumentale Monte San Michele – Cima 3

Note Storiche

Saldamente in mano all’imper austro-unagarico, il Monte San Michele venne sanguinosamente riconquistato e disperatamente protetto dalle eroiche fanterie italiane contro i reiterati e furibondi attacchi nemici nell’agosto del 1916 con la storica Sesta Battaglia dell’Isonzo. Fu scenario di sanguinosi scontri per tutto il periodo bellico e fu teatro del primo attacco con i gas lanciati dai soldati asburgici il 26 giugno 1916.

Nel 1922, tutta l’area fu nominata Zona Sacra alla Patria, e oggi è stata trasformata in un Museo all’aperto di grande suggestione che sarà ulteriormente ampliato e valorizzato in occasione del centenario del primo conflitto mondiale grazie ad un progetto della Regione Friuli Venezia Giulia in collaborazione con il Ministero della Difesa e la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Note Tecniche

Il monte San Michele, è un rilievo carsico, il più alto dell’Altopiano, situato a cavallo tra il Comune di Sagrado e quello di San Martino del Carso. L’intera Zona Monumentale è cosparsa delle numerose ed interessanti fortificazioni e camminamenti realizzati dall’esercito austro-ungarico tra il 1915 e il 1916.

Nell’area Monumentale è presente un piccolo Museo della Grande Guerra antistante il piazzale di arrivo e l’inizio del percorso attraverso la Galleria Cannoniera della Terza Armata, un complesso sotterraneo di tunnel scavato dalla 20° compagnia del genio minatori tra il settembre del 1916 ed il giugno dell’anno successivo all’interno della Cima 3.

Una volta usciti, si segue il sentiero sulla destra che porta alla vicina caverna austriaca del generale Lukachich, costeggia Cima 3 (da dove si vede la parte esterna della Cannoniera) e arriva infine all’entrata dello Schonburgtunnel, nei pressi di Cima 2, una delle principali costruzioni di difesa dell’esercito austro-ungarico.

Successivamente si può percorrere il “Percorso dei Cippi” che si snoda lungo il crinale fino quasi a congiungersi con il cimitero di San Martino del Carso e la trincea italiana colpita, il 29 giugno 1916, dal primo attacco chimico su questo fronte.

A San Martino del Carso, piccolo paese che fu al centro della linea di fuoco e presso il quale prestò il suo servizio il poeta Giuseppe Ungaretti, si può visitare il monumento dedicato ai caduti ungheresi del 4° reggimento Honved.

Dal paese, un facile percorso porta al monumento dedicato alla Brigata Sassari, alla celebre “Trincea delle Frasche” e all’imponente cippo dedicato all’anarco-sindacalista, interventista e volontario di guerra Filippo Corridoni, caduto nei pressi il 23 ottobre 1915.

Infine, in località Castelnuovo, in una villa circondata da vigneti che un tempo sono stati i campi di battaglia, si può visitare il Parco letterario Giuseppe Ungaretti all’interno si possono leggere le poesie di Ungaretti incise su suggestive installazioni.

Il progetto di restauro

Nell’ambito del programma Carso 2014+ ideato dalla Provincia di Gorizia con la Regione Friuli Venezia Giulia, tutta la zona monumentale sarà oggetto di interventi di valorizzazione.

Il progetto infatti prevede la rivisitazione dell’intera area attraverso una messa a sistema degli elementi della storia che la caratterizzano.

L’edificio sede del piccolo museo, diventerà l’ingresso e punto di informazione al Parco storico, ovvero il museo a cielo aperto dove, attraverso un sistema di percorsi si potrà arrivare alle gallerie e alle cannoniere messe in sicurezza, alle trincee e a tutti gli elementi della storia.

Le testimonianze della Grande Guerra disseminate su tutto il territorio sono concentrate infatti maggiormente in questa zona: progettare un museo interattivo collegato ad un sistema di percorsi che colleghino tutti i monumenti, i cippi e le gallerie diventa quindi fondamentale per l’intero territorio.

Le gallerie verranno dotate di strumenti scenografici, multimediali ed interattivi che consentiranno di trasmettere più facilmente la storia di questi luoghi e soprattutto dovranno essere collegate al sistema di percorsi del parco storico.
Tutto il museo a cielo aperto sarà ripensato dal punto di vista paesaggistico dotandolo di zone per la sosta e di spazi per la pausa. Verranno anche previsti parcheggi e punti di arrivo con il bus.
Il progetto dell’ambito valorizzerà i sentieri che conducono alle trincee o ai luoghi delle battaglie.

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