L’arcipelago delle Isole Lavezzi

L’isoletta di san Bainzo

Durante il II secolo dC, questa isoletta fu sfruttata dai romani che portavano qui i prigionieri per estrarre il granito.
Questo sito antico è stato classificato monumento storico dal 1992.
È da questa isoletta che proviene la colonna di granito che a Bonifacio dal 1932 è il monumento ai caduti della Prima Guerra mondiale.

L’isola di Cavallo

Con una superficie di 120 ettari, questa isola è la più grande dell’arcipelago ed è l’unica ad essere abitata.

Difatti, nel 1966 Jean Castel, vecchio proprietario di parecchi club, acquista la totalità dell’arcipelago e rivende le isole al comune di Bonifacio, eccetto l’isola di Cavallo.

Ottiene l’autorizzazione di destinarlo a sito turistico mentre le altre isole costituiranno la riserva naturale delle isole Lavezzi.

Fin dall’inizio, quindi, vi si trova un hotel, alcuni ristoranti, degli esercizi commerciali, un aerodromo e, ovviamente, numerose ville esclusive.
Oggi è più conosciuta con il nome di “Riserva dei miliardari” a causa del numero importante di personalità che hanno qui costruito le residenze di villeggiatura.

L’isola è approvvigionata di acqua ed elettricità grazie a una rete di tubature sottomarine, collegate alle coste corse.
La baia di “arrivo” delle condotte di acqua ed elettricità è chiamata Cala di Greco.
Per il trasporto di viveri e di persone, ci sono un battello e una navetta passeggeri che permettono il collegamento l’estate.

Il 18 agosto 1978, l’isola di Cavallo balzò agli onori delle cronahce di tutto il mondo, allorché il “principe” Vittorio Emanuele durante un furioso litigo con il miliardaio Nicky Pende, sparò un colpo di fucile che colpì, uccidendolo il turista tedesco 19enne Dirk Hammer, come venne poi definito nel 2007 da un articolo di Repubblica: “Quello che usò con disinvoltura il fucile all’isola di Cavallo, uccidendo un uomo”

Rientro a Bonifacio

Il rientro, ci permette di osservare Bonifacio da un punto di vista insolito, quanto bello e spettacolare

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