Turriaco

Turriaco

Gli eventi della Prima guerra mondiale coinvolgono Turriaco.
La popolazione, divisa tra filo-austriaci e filo-italiani, subisce deportazioni da entrambe le parti.
Il 5 giugno 1915 entrano in paese le truppe italiane.
Lungo tutta la zona corre la prima linea del fronte di guerra (sono ancora visibili resti di trincea).
Villa Mangilli (ancora esistente) è il quartier generale di Cadorna ed ospita anche il re Vittorio Emanuele III, mentre la Villa Priuli funge da ospedale militare.
Tra ritirate e bombardamenti Turriaco segue le vicende di guerra, integrandolo poi al Regno d’Italia il 4 novembre 1918.
Con l’inizio della Seconda guerra mondiale nella maggior parte della popolazione turriachese si diffondono presto sentimenti antifascisti. Numerosi bombardamenti in zona, dovuti alla vicinanza con punti strategici come i ponti ferroviari sull’Isonzo e i Cantieri di Monfalcone, portano ad una devastazione ancora più grande che nella precedente guerra. La popolazione infatti subisce pesanti perdite tra i morti in combattimento, su diversi fronti, e i morti in campi di concentramento.

La Trincea

Si parte, finalmente le tanto agognate ferie!, prima tappa a Turriaco, presso il B&B Isonzo che, 100 anni fa, era una trincea fortificata della terza linea, luogo deputato al riposo delle truppe avvicendate al fronte

Costruita originalmente dal Genio Militare nel 1916, per espletare le finalità di ricovero per i soldati sul fronte della Prima Guerra Mondiale, si trova ora nel “cuore” del Bed & Breakfast Isonzo.

In seguito alle molteplici funzioni avute nel corso del suo secolo di vita, la trincea, fortino o bunker è stata successivamente restaurata per renderla agibile e confortevole.

La tipica forma “lunga e stretta” della trincea, caratterizza il suo salone.

All’apice dell’ingresso del salone, la trincea si apre a una sorta di lunetta così costruita, in quanto all’epoca della sua realizzazione era adibita per contenere una grossa mitragliatrice posta a difesa della stessa.

Ancora oggi si possono vedere le sommità curve della parete che delimitavano il raggio d’azione dell’artiglieria da fuoco, anche se al suo posto pur di fuoco parlando, oggi troviamo un caldo e accogliente caminetto (tipicamente chiamato fogolar) e un caratteristico salotto dove trascorrere al caldo in compagnia e in allegria le lunghe serate di inverno.

Al suo interno, oltre alla planimetria del 1916 e alle foto d’epoca raffiguranti la trincea alle sue origini, si possono anche vedere autentici cimeli delle Undici Battaglie dell’Isonzo.

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