Monumento al sacrificio Brigata Sassari

Sempre in zona, in mezzo ad una radura circondata da un boschetto di pini e cipressi, si erge il monumento in memoria al sacrificio della Brigata Sassari.

La tenacia dei soldati sardi (la brigata aveva un reclutamento regionale) ebbe un ruolo fondamentale nella conquista della Trincea delle Frasche durante la Quarta Battaglia dell’Isonzo.

Le truppe austro-ungariche rimasero molto impressionate e, complice il colore rosso delle mostrine che portavano al colletto, soprannominarono gli uomini della Sassari “Die Reute Teufel” (i Diavoli rossi).

Questa opera fu inaugurata originariamente durante il ventennio fascista ma, dopo la Seconda Guerra Mondiale, venne ricostruita e riconsacrata nel maggio del 1950 in occasione del Raduno Nazionale del Fante a Gorizia.

La lapide posta in cima è molto significativa.

Qui infatti vengono ricordati il numero dei caduti tra il 1915 e il 1918 (13mila), quello dei feriti (18mila) e le varie onorificenze: 4 medaglie d’oro alla bandiera dei due reggimenti (151° e 152°), 9 medaglie d’oro individuali, 286 medaglie d’argento e 425 medaglie di bronzo.

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