Varsavia – La città si immobilizza per un minuto: avviene tutti gli anni il 1° di Agosto

“Parcheggiamo qui: il monumento della rivolta è a pochi passi”, scendiamo dalla macchina, ci avviamo a piedi, ma appena pochi passi dopo girato l’angolo di plac Bankowy, sentiamo l’ululato delle sirene che lacera l’aria e tutte (ma proprio tutte) le persone si fermano, qualunque cosa stiano facendo rivolta verso un punto non ben definito; le sirene sono tantissime, che coprono qualsiasi rumore, come fosse un allarme aereo, e anche le sirene dei mezzi di soccorso ululano.

Istintivamente ci fermiamo pure noi, incerti sul da farsi.

Giusto il tempo di chiedersi cosa sia, ed esattamente un minuto dopo, alle 17.01 le sirene si interrompono e, come se fosse una scena di un film interrotto, tutti riprendono a fare quel che stavano facendo come se non fosse accaduto nulla.

Scopriamo immediatamente che una volta all’anno, il 1° agosto, il popolo di Varsavia rende omaggio agli eroi caduti che combatterono per la libertà nel 1944 durante l’insurrezione di Varsavia.

La più grande ribellione contro l’occupazione nazista tedesca durante la seconda guerra mondiale costò oltre 200.000 vite e la distruzione della capitale.

Ogni anno, il 1 ° agosto, esattamente alle 17:00 la Polonia si ferma per un minuto.

Il flusso del traffico si interrompe quando le sirene si spiegano in giro per la Polonia.

Perché succede? Qual è la storia dietro “l’ora W”?

Durante la seconda guerra mondiale la Polonia fu occupata dalla Germania nazista.

Nel 1944 la nazione era sotto occupazione da quasi 5 anni.

Nonostante sapessero di essere in minoranza numerica, l’esercito militare polacco operava nel sottosuolo per organizzare una ribellione.

Inizialmente, l’esercito polacco prevedeva di cooperare con gli alleati occidentali.

I paesi del Regno Unito e degli Stati Uniti stavano già combattendo contro i nazisti in diverse arene europee.

E allo stesso tempo, ad Oriente c’era un altro paese che combatteva in una coalizione di forze alleate: L’Unione Sovietica.

Mentre i sovietici iniziarono la loro offensiva nel 1943, l’esercito nazionale decise di organizzare la ribellione con il loro aiuto.

Le previsioni dell’esercito polacco, però, non si sono rivelate esatte: l’esercito sovietico non ha fornito l’aiuto atteso ed ha consentito ai nazisti di distruggere la città di Varsavia.

L”esercito polacco stabilì un momento preciso per l’esplosione della ribellione a Varsavia.

“L’ora W” sarebbe avvenuta il 1° agosto alle ore 17:00.

I combattimenti iniziarono nel distretto di Zoliborz e si diffusero ben presto in tutta la città.

Nelle prime ore, la resistenza riuscì a sorprendere le forze naziste a Varsavia e i giovani combattenti hanno catturato diversi edifici importanti in tutta la città.

Insurrezione di Varsavia, inizialmente, doveva durare solo un paio di giorni, ma poichè l’esercito sovietico non sostenne la ribellione, continuò per 63 giorni.

I militari nazisti furibondi continuavano ad approdare in città e, di conseguenza, soffocarono l’esercito polacco, a quel punto in drammatica minoranza.

I nazisti rasero al suolo la città di Varsavia e uccisero la maggior parte dei partecipanti alla rivolta.

Il costo della rivolta fu altissimo per la città di Varsavia.

Durante la rivolta, furono uccisi circa 10 mila soldati polacchi.

La più grande perdita è stata però tra i civili.

I nazisti uccisero tra 150.000 e 200.000 abitanti di Varsavia.

Tra 600.000 e 650.000 polacchi furono espulsi dalla città.

Circa 150.000 di loro finirono nei campi di concentramento.

L’insurrezione di Varsavia è ancora considerata dal popolo polacco come la più grande e più grande ribellione contro i nazisti.

Per questo, ogni anno a Varsavia, il 1 ° agosto, esattamente alle 17:00, si vive un’atmosfera straordinaria.

In quell’esatto momento un allarme interrompe le attività, e tutta la città si ferma per un minuto per ricordare gli eroi che hanno dato la vita per la Polonia.

“W” sta per Varsavia (Warschau), e per walka, wybuch, wystąpienie (battaglia, esplosione, avanzata).

Durante l’ora W, le bandiere vengono issate e i fumogeni accesi in perfetto silenzio.

Solo un minuto, poi tutti torneranno a qualunque cosa stessero facendo.

La rivolta di Varsavia fu l’azione insurrezionale intrapresa dall’Esercito nazionale polacco che fra il 1º agosto e il 2 ottobre 1944 tentò di contendere il possesso della capitale polacca all’esercito d’occupazione tedesco, allo scopo di liberare la città di Varsavia prima dell’arrivo dell’Armata Rossa sovietica, giunta ormai alle porte della città dopo le grandi vittorie dell’offensiva estiva sul fronte orientale.

L’insurrezione ottenne inizialmente alcuni limitati successi e sorprese la guarnigione tedesca mettendo in difficoltà l’esercito tedesco nei primi giorni, dato che la Wehrmacht all’inizio della rivolta era impegnata in un deciso contrattacco sul fronte della Vistola contro le unità corazzate sovietiche della 2ª Armata carri della Guardia che, giunte nel sobborgo varsaviano di Praga, furono temporaneamente bloccate e respinte a Radzymin e Wolomin.

I rivoltosi quindi dovettero affrontare la violentissima repressione organizzata dal comando tedesco con l’intervento di brutali unità specializzate delle Waffen-SS, e rinforzi di fanteria, artiglieria e mezzi corazzati della Wehrmacht.

Dopo due mesi di sanguinosi combattimenti, la rivolta venne annientata e i tedeschi distrussero Varsavia.

Le cause del tragico fallimento dell’insurrezione, spietatamente schiacciata dalle forze tedesche, nel dopoguerra vennero principalmente ricondotte da alcune correnti storiografiche al mancato soccorso ai rivoltosi da parte di Iosif Stalin, deciso a far fallire la rivolta e a indebolire le forze nazionaliste polacche fedeli al governo in esilio a Londra, ma sono tuttora materia di vivaci diatribe storico-politiche.

Il ghetto, dopo la distruzione dei nazisti

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