Split-Spalato: Il palazzo di Diocleziano

Giusto il tempo di rilassarci e sistemare i bagagli nel B&B, e siamo di nuovo in sella alla fidata moto direzione Spalato (Split, in croato)
O meglio: la nostra destinazione, è il famoso “palazzo di Diocleziano” che, come scopriamo immediatamente, è un intero quartiere costruito all’interno del perimetro di quello che fu, appunto, il palazzo dell’imperatore di Roma che amava queste terre da costruirci la propria villa-reggia, e stuzzicato dall’idea di spostare la capitale qui.

Quello che colpisce, è che nelle mura, nei templi, nelle stanze di quello che fu uno dei più importanti imperatore romano, capace di riforme epocali e di mettere finalmente pace a un lungo periodo turbolento della storia romana, ci hanno costruito appartamenti, negozi, chiese ecc. arrivando, perfino, ad aprire un buco esterno nelle mura, per creare una finestra e metterci dei fiori

Girando per il quartiere, se non si conosce la storia del sito (difficile, lo so!) non lo si immaginerebbe mai di quello che in realtà fu questo luogo.
Il palazzo, una sorta di grande villa fortificata, si presentava come una struttura autonoma, cittadella dedicata alla figura sacra dell’imperatore, per il quale esisteva già un mausoleo, destinata quindi ad ospitarlo in eterno.

Strutturata con la pianta tipica degli accampamenti militari romani: due strade perpendicolari, il cardo ed il decumanus, che si intersecano e dalle quali si dipartono numerose vie trasversali perpendicolari a scacchiera, aveva una forma leggermente trapezoidale (il lato sud era leggermente irregolare per il declivio del terreno verso il mare), con un lato affacciato sul mare e quattro poderose torri quadrate agli angoli e il numero di colonne sono 50.

In origine, la sua cinta muraria in opus quadratum, alta 18m e spessa 2m, misurava 215,50m per 175–181m.
In queste mura si aprono tuttora vari torrioni quadrati e quattro porte, affiancate da torri a base ottagonale: la Porta Aurea (a nord), la Porta Argentea (ad est), la Porta Ferrea (ad ovest) e la Porta Aenea o bronzea, sul mare a sud.

Le poderose mura furono una sorta di novità rispetto alle ville romane dei secoli precedenti e si resero necessarie per via degli eventi turbolenti della storia romana dell’epoca.
La Porta Aurea è inquadrata da edicolette pensili e sormontata da archetti su colonnine pensili (oggi delle colonne restano solo le mensole di base e i capitelli).

Le altre due porte (Argentea e Ferrea) hanno decorazione più semplice.
Ciascuna era dotata di controporta e cortile d’armi.
Da qui partivano le vie colonnate che dividevano il complesso in quattro riquadri principali: i due a nord ospitavano caserme, servizi e giardini (poco conosciuti, organizzati su peristili centrali e con file di stanzette lungo le mura), mentre la parte meridionale, ove si sono conservate più consistenti vestigia monumentali, ospitava il quartiere imperiale.

Dalla prosecuzione colonnata della strada nord-sud si poteva giungere al portico detto “peristilio”, con quattro colonne sostenenti un archivolto a serliana.
Attraverso il peristilio verso sud si accedeva a un vano a base circolare coperto da cupola e poi ad un vano rettangolare con colonne che faceva da vestibolo d’accesso agli appartamenti privati dell’imperatore, disposti sul lato lungo il mare, sul quale si affacciavano con un loggiato a semicolonne che inquadravano gli archi; alle estremità e al centro si trovavano tre serliane.

Il peristilio è uno degli ambienti meglio conservati tutt’oggi, e pare che avesse la funzione di scenografia per le cerimonie ufficiali alle quali partecipava come protagonista l’imperatore.
Dal peristilio infatti si accedeva ad est e ad ovest ad ambienti di culto:
– A ovest erano presenti due edifici rotondi, di uso sconosciuto, ed un tempio tetrastilo probabilmente dedicato a Giove, del quale restano ancora oggi delle rovine, poi trasformato in battistero (il pronao è però perduto);
– A est si ergeva l’edificio a base ottagonale del mausoleo imperiale (tomba di eccezionale monumentalità destinata all’imperatore), cinto da una serie di colonne (peristasi) e coperto a cupola, all’esterno protetta da un tetto piramidale; in seguito il mausoleo venne trasformato in cattedrale, permettendone la sopravvivenza.

L’appartamento privato era diviso in due metà simmetriche, divise dalla prosecuzione sotterranea della via colonnata.
Si conoscono nella parte occidentale le sostruzioni verso il mare e una basilica privata, affiancata da una doppia fila di stanze a pianta centrale, oltre a un complesso termale.
La metà orientale del palazzo è conosciuta in maniera scarsa e lacunosa.

Per ammirare le bellezze di Spalato si può iniziare anche dal suo lungomare chiamato Riva.
Facendo un giro per Riva verso ovest, lungo una serie di bar e negozi, si gode la vista della facciata meridionale del Palazzo Diocleziano e del porto cittadino.

La strada prosegue poi per le piazze della città, come Piazza della Frutta o Piazza della Signoria, fino al muro settentrionale del Palazzo, ben conservato.
Qui, come porta fortuna, è d’uso fermarsi per toccare l’alluce del piede della grande statua di Gregorio di Nona su cui si affaccia l’imponente Porta Aurea.

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