Escalier du Roy d’Aragon – Scalinata del re d’Aragona

Tra le bellezze di Bonifacio non si può dimenticare una delle costruzioni più spettacolari al mondo, la scalinata del Re d’Aragona.
Si tratta di una scalinata di 189 gradini scavati nella roccia che porta dalla sommità della città al mare, fino al pozzo di San Bartolomeo. con una inclinazione di 45°
Questo pozzo è una piscina naturale sotterranea alimentata dall’acqua piovana che filtra attraverso la roccia soprastante, ora è inaccessibile, ma al tempo era usato come fonte di acqua dalla popolazione locale.
La scalinata si estende per oltre 65 metri dal livello del mare.
La maestosità di questa struttura lascia a bocca aperta, indipendentemente dal punto di vista che si abbia, sia che la si guardi dalla cima della scogliera o dal 189esimo gradino, sia che la si osservi dal mare, tra le bocche di Bonifacio.

Ovviamente, scendere (prima) e salire (poi) questa scalinata, è abbastanza impegnativo e, come suggeriscono alcuni cartelli all’ingresso, i cardiopatici vengono caldamente sconsigliati a percorrerla, visto che è un’ardua impresa.
I gradini sono molto alti e a tratti scivolosi, e il problema maggiore è senza dubbio la pendenza e ripidezza, che mette a dura prova tutti, ma soprattutto chi soffre di vertigini.
Ad ogni modo, la sua bellezza e misteriosità ripaga ogni fatica, specie quando ci si ritrova quasi a pelo dell’acqua di mare.
Come ogni luogo particolare e antico che si rispetti, anche questo è circondato da una leggenda che la vede costruita in una sola notte.

Come sempre, la leggenda è più avvincente della realtà, ma è alquanto improbabile che quella costruzione così imponente sia stata eretta in una sola notte.
In realtà, infatti, una piscina naturale di acqua esiste da sempre e fin dalla preistoria gli uomini hanno migliorato quella scalinata per arrivare con più facilità alla fonte di acqua, i più capaci nel farlo, pare siano stati i monaci francescani ai quali viene attribuita la paternità finale dell’opera.
Dal 1909, la scalinata ha preso il nome di Re di Aragona ed è diventato un simbolo di Bonifacio nonché uno dei più pittoreschi luoghi dell’isola.

La leggenda

Una leggenda, che si trasmette da generazioni a Bonifacio, ruota intorno a questa famosa scalinata.
Nel XV secolo, il re d’Aragona, Alfonso V, al tempo re di Sardegna, desiderava ottenere anche la Corsica.
Appoggiato da un conte corso, Vincentello d’Istria, che era stato nominato vicerè dell’isola, riuscì a conquistare la Corsica, ad eccezione di Calvi e Bonifacio.

Alfonso V, quindi, escogitò un piano per riuscire ad assediare la città e nel 1420 fece costruire dalle sue truppe questa scalinata per garantirsi l’approvvigionamento di acqua ed avere un accesso diretto sul mare.
Secondo la leggenda, la costruzione avvenne in una sola notte.

La leggenda racconta che quella notte, la città fu salvata grazie al patriottismo dei cittadini di Bonifacio.
Infatti, mentre il re d’Aragona e le sue truppe stavano tentando di attaccare la città risalendo dalla scalinata, le donne, che stavano conducendo una ronda, guidate da Margherita Bobbia, udirono dei rumori sospetti e diedero l’allarme.

Così i Bonifaciensi insorsero in difesa della città e Alfonso V e le sue truppe furono costrette a ritirarsi, rinunciando per sempre alla conquista della città.
Grazie alla fedeltà e alla prontezza delle donne di Bonifcacio, l’assedio fu fallimentare e la città rinforzò la sua reputazione di cittadella inaccessibile!

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