Grad Predjama

Veniamo a sapere, quasi casualmente, dell’esistenza di questo castello, misterioso, fiabersco, pertanto, terminata la visita alle grotte, ci dirigiamo li, distante 10Km + 5 minuti a piedi per visitarlo.

Non nego che appena l’abbiamo visto, ci ha fatto rimanere senza fiato, per la bellezza e la caratteristica posizione che lo vede tutto sviluppato all’interno di una grotta, con la facciata e le mura del castello a chiuderla.

Il pittoresco, poderoso, provocante, misterioso e inespugnabile Castello, incastonato in una parete verticale, alta 123 metri, regna lì da oltre 800 anni.

Al suo aspetto romantico contribuisce l’idilliaco torrente Lokva che, sotto il castello, si perde all’interno della montagna.

L’abitante più famoso del Castello è stato di sicuro il cavaliere Erasmo di Predjama, su cui ancora oggi aleggiano numerose leggende.

Nel Castello si può visitare una collezione di oggetti originali, tra i quali anche armi e armature. La sala maggiormente attrezzata è quella del cavaliere, nella sala da pranzo si può scoprire la vita di corte nel tardo gotico, mentre nella sala rinascimentale al terzo piano si trova un’esposizione di trofei da caccia dell’ultimo proprietario del Castello, il principe Windisch – Graetz.

Il maniero, considerato inespugnabile essendo situato al riparo di una grotta carsica su una parete di roccia alta 123 metri, era il rifugio del cavaliere Erasmo; all’interno (aperto al pubblico), si possono vedere la zona abitativa, la cappella, le prigioni, ricostruzioni di personaggi dell’epoca, mobilio ed opere d’arte con una pietà del 1420.

L’edificio, direttamente adiacente al fianco della montagna, dà accesso ad una cavità con un’apertura con panorama sui dintorni.
Il castello nasconde l’ingresso ad un vasto sistema di grotte carsiche, che si snoda nel sottosuolo su più livelli, ed al cui interno si trova anche la tana di Erasmo.

L’accesso al castello (Grad nella lingua slava), è possibile tramite il classico ponte levatoio, di ridotte dimensioni, dovute a ragioni difensive, e posto subito dopo una curva, per lasciare uno spazio ridottissimo agli eventuali attaccanti, lasciandoli, nel contempo, esposti ai colpi dei difensori.

Appena oltrepassata la soglia, ci si trova in un luogo angusto e ridotto, con la nuda roccia da una parte e le poderosa mura dall’altra, sovrastati da camminamenti che, in caso di penetrazione non dsiderata, metteva i difensori in condizione di annientare o infliggere gravissime perdite agli attaccanti.

Impegnativa, la scala che usavano durante gli assedi, per salire sulla sommità della collina per prendere una boccata d’aria e per sbeffeggiare gli attacanti.

Alla fine, ci è piaciuto davvero moltissimo, e ci è rimasto un piacevole ricordo di una visita inaspettata, piacevole, bella e soprattutto emozionante, specie se ci si attrezza prima con libri-guida, che raccontano la storia, i segreti e gli aneddoti, spesso piccanti, di quello che un tempo fu un importante bastione

Piccola curiosità:

Nel periodo tra le due guerre mondiali, la località omonima nel quale è situato si trovava in territorio occupato dall’italia, in provincia di Trieste nel comune di Bucuie, che attualmente dipende dalla città di Postumia (Carniola Interna-Carso), dalla quale il castello dista circa 9 chilometri.

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