Campo Imperatore

L’impianto venne costruito nel 1934 e si espandeva sul versante del Gran Sasso detto dei Valloni attraverso tre stazioni poste a quote progressive.

La stazione di valle era situata a poca distanza dal borgo di Assergi nel territorio di Camarda, che pochi anni prima (nel 1927) era stata unificata al comune dell’Aquila da cui dista circa 15 chilometri: qui venne edificata una piccola località turistica con servizi e strutture ricettive, denominata Fonte Cerreto, che avrebbe costituito il centro del nuovo comprensorio.

Dalla quota 1125 metri s.l.m. di Fonte Cerreto, la funivia raggiungeva poi una stazione intermedia a quota 1619 metri s.l.m. e, quindi, la stazione di monte di Campo Imperatore ad un’altitudine di 2128 metri s.l.m.

Qui venne realizzato anche l’Hotel Campo Imperatore nel quale, al secondo piano dell’albergo, c’è la camera 220 (all’epoca numerata 201) dove, nel 1943, fu tenuto prigioniero Benito Mussolini.

La struttura è famosa per essere stata, tra il 28 agosto e il 12 settembre 1943, la prigione di Benito Mussolini in seguito all’Armistizio di Cassibile, sino alla sua liberazione avvenuta per opera delle forze armate tedesche.

Nel dopoguerra l’albergo venne più volte riammodernato e affiancato da altre strutture ricettive, tra cui un ostello.

Normalmente era la principale struttura ricettiva dell’omonima stazione sciistica, nonché punto di partenza per l’escursionismo sul versante occidentale del Gran Sasso.

Non ha subito danneggiamenti dal terremoto del 2009 ed è attualmente chiuso poiché si trova in fase di ristrutturazione.

La camera, perfettamente conservata nei suoi arredi, è oggi un piccolo museo visitato da turisti e nostalgici.
Su opportuna prenotazione, era anche possibile il pernottamento per un massimo di 4 persone.

Campo Imperatore (anticamente Campo Imperiale attribuitogli da Federico II di Svevia) è un vasto altopiano, di origine glaciale e carsico-alluvionale, situato a circa 1800 m di quota in provincia dell’Aquila, in Abruzzo, nel cuore del massiccio del Gran Sasso d’Italia e del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.
Il territorio è quasi del tutto spoglio di vegetazione sia per la quota altimetrica abbastanza elevata sia per l’opera di disboscamento dei secoli passati.
Dispone di una buona biodiversità arborea e aviforme con presenza di aquile, falchi, gracchi e numerose specie di passeriformi durante il periodo migratorio.

È luogo di pascolo e refrigerio estivo per mandrie e greggi dei centri limitrofi come Castel del Monte, Calascio e Santo Stefano di Sessanio, nonché in passato luogo di riferimento per la pastorizia e la transumanza.

L’intera vallata è stata spesso scenario d’eccezione per film e spot pubblicitari, tra cui si ricordano:
...continuavano a chiamarlo Trinità con Bud Spencer e Terence Hill (1971), Il deserto dei Tartari con Vittorio Gassman e Philippe Noiret (1976) e Così è la vita con Aldo, Giovanni e Giacomo (1998),
spot pubblicitari con testimonial d’eccezione (tra cui Leonardo DiCaprio) e anche alcune scene dei videoclip di Elisa [Eppure sentire (un senso di te)] e di Simona Molinari (Nell’aria).

Nelle vicinanze, e in particolare a Rocca Calascio e Castel del Monte, sono stati poi girati film di livello internazionale, come Ladyhawke con protagonisti Matthew Broderick, Rutger Hauer e Michelle Pfeiffer (1985), Il nome della rosa con Sean Connery (1986) e The American con George Clooney (2010), mentre all’interno dei laboratori nazionali del Gran Sasso, al di sotto dell’altopiano, è stato girato e ambientato il film L’orizzonte degli eventi con Valerio Mastandrea (2005).

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