La Chiesa evangelica fortificata di Viscri (Biserica fortificată din Viscri)

Del paesino dove si trova probabilmente la più conosciuta chiesa sassone fortificata della Transilvania, Viscri, si è innamorato il principe Carlo d’Inghilterra.

Oppure si potrebbe dire, dopo che il principe Carlo si è innamorato della Transilvania e di Viscri in particolare, la chiesa è diventata una conosciuta metà turistica.

Potrebbe essere considerata la più pittoresca chiesa fortificata della Transilvania medievale.

Dal 1999 la chiesa fortificata e il villaggio sono stati dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.

Man mano che ti avvicini, la chiesa-fortezza appare imponente su una piccola collina al centro del villaggio “raccolto” non “distribuito” lungo la strada principale come sono gran’ parte dei villaggi romeni.

Si raggiunge a piedi salendo una stradina acciottolata e disconnessa.

La chiesa evangelica fortificata di Viscri, del dipartimento di Brașov, fu costruita nel XIII secolo sopra un’antica basilica romana del XII secolo.

La chiesa con un’unica navata, chiamata chiesa-sala, fu costruita dagli Szeklers (di origine magiara) ma poi entrata sotto l’amministrazione della comunità sassone, dei coloni arrivati nella zona di Brasov, dopo il 1162, cioè dopo il regno di Gheza II. 

Quando sono arrivati i coloni sassoni chiamati “alii Flandrenses”, trovarono una cappella in calcare bianco-verde, che aveva una forma rettangolare, con abside semicircolare a est, e gli unici ornamenti erano le pietre cubiche squadrate che formavano gli angoli della sala e l’inizio dell’abside, un arco semicircolare per l’ingresso meridionale.

La lunghezza della cappella era di circa 13,5m.

Grazie agli oggetti ritrovati all’interno della cappella e nel cimitero, si è potuto datare la costruzione della prima chiesa, tra il 1100-1120.

A differenza di altri villaggi dove la costruzione della chiesa è cominciata da zero, e i progetti prevedevano tre navate, la comunità di Viscri ha scelto di conservare la cappella abbandonata apportando negli anni delle modifiche.

Viscri non fu mai una proprietà nobiliare.

La famiglia del rappresentante della comunità sassone (“greav” – personalità con competenze militare, amministrative e giuridiche, caratteristica per la Transilvania nel periodo dal XII al XV secolo), fece costruire nella seconda metà del XIII secolo la torre per uso personale, abitativo.

Poiché la fondazione della torre si trova sopra una tomba, abbiamo la prova che fu costruita dopo la cappella, quando il luogo non serviva più da cimitero.

La torre, infatti, è costruita con un materiale diverso rispetto alla cappella, ovvero con basalto grigio.

Il piano terra è privo di aperture.

Il secondo piano è collegato a quello inferiore e superiore con scale in pietra tagliate nello spessore del muro.

L’ingresso semicircolare alla torre è sul lato est, accessibile con una scala mobile.

Dal secondo alla sommità i livelli avevano bastioni alti 1,60 m, con nicchie svasate verso l’interno, destinate agli arcieri.

Nel XIV secolo la cappella, dopo la morte del “conte” oppure “greav”, diventa proprietà della comunità, che modifica la parte orientale della cappella, abbattendo la convessità dell’abside e costruendo, nel prolungamento delle sue pareti laterali, un coro trapezoidale, chiuso a est, con abside semicircolare sorretta da sette contrafforti.

Sul lato nord dell’aula è stata realizzata la sacrestia prima della modifica del coro, perché se fosse stata realizzata dopo l’innalzamento del nuovo coro, sarebbe stata annessa a esso e non all’aula.

L’antica sacrestia, divisa da un muro trasversale, era in parte adibita a ossario.

Si presume che già in questa fase il coro aveva una volta, le pareti sud e nord presentando un’inclinazione che può significare il principio di una volta.

Verso il 1400 la chiesa è richiamata nei documenti come “Alba ecclesia”.

Il terzo periodo di costruzione fu nella prima metà del XVI secolo e coincide con la fortificazione della chiesa.

Allungando le pareti laterali della cappella, l’aula-chiesa fu collegata al mastio, cioè alla torre del Greav.

Il coro e la sala erano a volta con costoloni in terracotta, una caratteristica delle chiese sassoni, intorno al 1500.

Nel 1743, per ragioni statiche, le volte furono sostituite con un soffitto a cassettoni nella navata e uno con stucchi nel coro.

Il soffitto a cassettoni si accosta bene con le ringhiere in legno dipinto e i mobili della chiesa.

Furono scoperti grandi frammenti di affresco, ma il dipinto fu parzialmente distrutto quando il coro fu innalzato.

Anche la parete nord della sala, priva di finestre, era adornata con dei dipinti, ma sono stati sovrastati nel tempo da numerose iscrizioni.

Lungo la parete ovest sono collocate le sedie con pitture gotiche e rinascimentali, datate 1694; le tribune in legno, con le loro ringhiere dipinte, risalgono al 1717 e le panche sul lato sud sono del 1783.

Questo mobilio rustico dipinto conferisce una nota particolare e intima alla chiesa, pur presentando un valore etnografico.

L’altare, in stile classico del XIX secolo, con l’affresco “La Benedizione dei bambini” fu realizzato da un pittore di Rupea.

All’interno della fortezza fu creato anche un curioso Museo Etnografico che mostra le tradizioni della cultura sassone nella zona.

Curiosa è la cosiddetta “camera del lardo”, utilizzata ancora a partire dal secolo scorso.

Le temperature basse e costanti della sala permettono un’ottima conservazione del lardo anche nei mesi più caldi.

Percorrendo i camminamenti delle mura e salendo sulla torre si gode un ottimo panorama sul villaggio e sull’incantevole paesaggio circondante.

Ad oggi, la chiesa si presenta come un complesso fortificato composto dalla chiesa stessa, dalla cinta muraria fortificata ovale, con il suo camminamento di guardia, dalle due torri, due bastioni e una torre della porta d’ingresso.

La disposizione urbanistica del villaggio di Viscri è molto simile a quella dei tipici villaggi rurali della regione: le antiche masserie sassoni, tutte colorate diversamente e arredate con i mobili e le suppellettili tradizionali, sono disposte lungo l’ampia via centrale di ghiaia bianca.

Nel caso di Viscri l’abitato prosegue e si raccoglie anche attorno alla strada lastricata che sale alla chiesa fortificata.

Le masserie negli ultimi anni sono state trasformate in pensioni contadine e anche in laboratori artigianali (lavorazione e confezioni di indumenti in lana).

La rinascita del villaggio è promossa dalla fondazione “Mihai Eminescu Trust” che promuove lo sviluppo di un turismo sostenibile e la valorizzazione dei prodotti locali.

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