Bonifacio

Ed eccoci esattamente a metà del giro: non come giorni, in quanto il più è fatto, ma Bonifacio è il punto più a sud del nostro giro.
Da qui in poi, si risale verso Bastia, verso il traghetto per casa
Le altissime scogliere in calcare bianco a strapiombo sul mare, all’interno delle quali sono anche state scavate nel tempo vani di vecchie case e magazzini, il lungo e stretto promontorio, e le insenature lungo il fiordo, fanno di questo posto, un formidabile quanto eccezionale porto naturale facilissimo da difendere fronte mare, ma anche alle spalle, con le alte cime ne fanno un centro militare per eccellenza

Il luogo dove ora sorge la città di Bonifacio era già abitato all’incirca 6.500 anni fa, data suggerita dal ritrovamento di reperti in una grotta lungo le sue alte scogliere.
In seguito all’interno della baia, l’insediamento fu occupato da mercanti greci e militari romani; dopo di loro la città fu a lungo in mano ai pirati del Mar Mediterraneo.
La tradizione afferma che il nome le venne attribuito solamente in seguito, grazie a Bonifacio II di Toscana, [o Bonifacio II di Lucca, o Bonifacio II di Tuscia (788 (?) – 846 o 847), fu marchese di Toscana dall’828 all’834 e prefetto della Corsica] che nell’833 rifondò qui un villaggio a difesa dalle incursioni dei Saraceni.

Abitata da coloni toscani, per due secoli rimase sotto il controllo della Repubblica marinara di Pisa fino a quando, alla fine del XII secolo, passò sotto il controllo della Repubblica di Genova, che nel 1490 espulse tutti i coloni di origine toscana. Una leggenda narra che i genovesi entrarono in città nel 1195 approfittando di un matrimonio e dello stato di ebbrezza della popolazione.
Grazie alla sua posizione strategica sia dal punto di vista geografico (possibilità di controllo sulle bocche di Bonifacio), sia da quello topografico (la città vecchia è edificata su delle alte scogliere a picco sul mare ed è accessibile solo dall’interno del fiordo), i Genovesi la fecero divenire una fortezza inespugnabile.

Tra gli assalti maggiori si può ricordare quello portato dal re d’Aragona nel 1420, durato cinque mesi, durante il quale venne costruita una scala lungo la parete della scogliera per consentire l’approvvigionamento dell’acqua, chiamata scalinata del re d’Aragona.
Circa un secolo dopo, la città di Bonifacio fu teatro di un nuovo assalto, questa volta da parte dei francesi e dei turchi, i quali riuscirono a massacrare la popolazione anche aiutati da un’epidemia di peste che dilagò in città proprio in quegli anni.

La città fu conquistata grazie all’inganno di un emissario genovese il quale permise che la guarnigione ritornasse sotto il dominio di Genova. Genova però la cedette alla Francia con il trattato di Versailles del 1768.
Nel 1793 Napoleone quando era ancora un giovane ufficiale, comandò per alcuni mesi la guarnigione del forte.
Giungendo ai giorni nostri, Bonifacio divenne luogo di rifugio di ricercati in fuga dalle coste sarde; oggi è invece una vivace cittadina turistica ricca di storia e dall’invidiabile collocazione geografica.

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