La Fortezza Rupea (Cetatea Rupea)

La Fortezza Rupea, conosciuta fin nel 1324 come accampamento reale (Castro Kuholm), si sviluppa attorno a un insediamento documentato nel XIII secolo.

Nel XV secolo la fortezza passò sotto l’amministrazione della comunità sassone, che la trasformò in fortezza di rifugio, vivendo diverse fasi di espansione fino al XVII secolo.

Le cinte murarie rinforzate formano quattro recinti, con torri e porte interne che dividono l’insieme fortificato.

La fortezza di Rupea è uno dei resti archeologici più antichi della Romania, i primi insediamenti umani risalgono al Paleolitico e al Neolitico Antico (5.500 – 3.500 a.C.).

Le prime prove documentali risalgono al 1324 quando i Sassoni si ribellarono contro il Re Carol Roberto d’Ungheria, e si rifugiarono all’interno della fortezza, Castrum Kuholm.

Il nome Kuholm si riferisce alla roccia su cui è stato costruito: basalto.

Documenti del XV secolo citano la fortezza come un importante centro commerciale e artigianale, con 12 corporazioni.

Nel tempo, la fortezza servì da fortificazione ma anche da rifugio per la popolazione che viveva sulle colline e nelle valli circostanti, la sua posizione essendo strategica: all’incrocio delle strade che collegavano la Transilvania con la Moldavia e la Valacchia, attraverso vari passi montani.

Le ricerche archeologiche hanno portato alla luce vari oggetti di quest’epoca: utensili in pietra, frammenti di ceramica, urne funerarie, ecc.

Più tardi, durante i Daci, qui fu costruita la dava/cittadella nota come Rumidava o Ramidava.

Di quest’antica fortezza scrive l’astronomo, astrologo, cartografo Tolomeo usando il nome di Ramidava, considerandola una delle fortezze più importanti della Dacia meridionale.

Conquistata dai romani, la fortezza Rumidava diventa l’accampamento romano Rupes (“roccia” o “pietra”).

Il toponimo romano ha contribuito al nome alla città odierna, formatasi intorno al colle: Rupea.

L’accampamento romano Rupes faceva parte della cintura delle fortificazioni romane per la difesa della zona commerciale e delle rotte che collegavano vari valli.

In seguito, sulle vestigia daciche, si forma la località pre-feudale, con la costruzione della fortezza superiore, nel X-XIII secolo, e quella medievale dopo, con la costruzione della fortezza media e inferiore, a partire dal XIV secolo.

Tra il 1432 e il 1437, la fortezza fu attaccata e saccheggiata dai Turchi, per poi essere abbandonata, nel 1643, dopo che un devastante incendio la trasformò in rovine.

Alla fine dello stesso secolo, i Sassoni tornano nella fortezza per rifugiarsi.

Questa volta, la fortezza sarà consegnata agli eserciti asburgici senza resistenza armata.

Nel 1716 le mura della fortezza furono utilizzate come rifugio per i sopravvissuti all’epidemia di peste, scoppiata nel paese vicino alla fortezza.

La fortezza fu definitivamente abbandonata nel 1790, a seguito di un forte temporale che ne distrusse il tetto.

Da allora, la fortezza fu abbandonata, anche se la città di Rupea divenne un forte centro culturale sassone nel periodo interbellico.

Durante il regime comunista, la fortezza resistette alla sua completa distruzione da parte delle autorità comuniste, che volevano usare il basalto per lo sviluppo di Rupea.

L’ultimo tentativo di restauro della fortezza risale al 1954.

In seguito, questa importante vestigia del patrimonio culturale e storico della Romania fu stata completamente abbandonata.

Da giugno 2013 la Fortezza Rupea è stata completamente restaurata.

La fortezza Rupea ha la forma di una spirale ascendente, elicoidale come la conchiglia di una lumaca.

Il primo recinto del sistema di fortificazione è la fortezza superiore, che risale al periodo pre-feudale (X-XIII secolo).

Include degli ampliamenti più recenti, inclusa la Torre per la Pancetta o del Lardo affumicato (Turnul Slaninii), caratteristica della comunità sassone.

Qui, si trova una fontana profonda 59 metri, costruita durante alcuni mesi nel 1643. La fortezza superiore ha una superficie di oltre 1.500 mq.

Il sistema di difesa della fortezza si basa sulle mura di questo recinto, perfettamente combinate con rocce naturali.

L’ingresso alla fortezza superiore avveniva attraverso un corridoio molto stretto, la porta era sotto la Torre delle Polveri, la Torre con la sommità ingrossata (Turnul cu varful ingrosat).

Si possono ancora vedere all’interno del recinto, le stanze che servivano da abitazioni per la popolazione dei rifugiati durante gli assedi.

Le stanze più famose della cittadella superiore erano le Stanze del Giudice e del Sacerdote.

Tuttavia, rimane difficile da identificarle a oggi.

La fortezza intermedia fu costruita nel XV e ampliata nel XVII secolo.

Qui s’identificano la Torre con le inferriate, la Cappella e un’altra Torre Pentagonale, unica in Europa, che funge da porta di accesso alla città di mezzo.

In questo periodo la fortezza fu ampliata con l’aggiunta di un cortile interno, nel quale nel 1623 è stata scavata la fontana della fortezza, profonda 59 e mai prosciugata.

Sempre nella fortezza centrale si possono vedere la torre e la porta principale della fortezza inferiore che risalgono al XVII secolo.

La costruzione della fortezza inferiore inizia nel XVIII secolo.

A questo periodo risale la costruzione della residenza del guardiano, nel 1850, e il magazzino militare, costruito all’inizio del XIX secolo.

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