Grado

Dopo Aquileja, visto che il sole è tornato, proseguiamo per Grado.

Piccola cittadina ben arroccata su un isolotto in mezzo a una splendida laguna, collegato al resto d’Italia da un lunghissimo viadotto che permette di godersi il panorama della laguna tutto attorno, con la sua unica biodiversità.

La laguna si è formata dopo il V secolo ed è divisa in un settore occidentale (la palù de soto), più esteso e ricco di isole, e in uno orientale (la palù de sora), che si estende a nord dell’isola di Grado.

Caratteristica della laguna è la presenza dei casoni, semplici abitazioni con tetto di paglia utilizzate in passato dai pescatori gradesi.

I pescatori, infatti, rimanevano in laguna per parecchio tempo vivendo in queste caratteristiche capanne, rientrando sull’isola di Grado solo in qualche rara occasione e durante il periodo dell’anno più freddo.

L’imbarcazione tipica degli abitanti della laguna è la batela, a fondo piatto e manovrata a remi.

Le batele venivano usate per raggiungere quotidianamente i pescatori, recuperando il pescato e portandolo presso Grado per la vendita.

La laguna è ricca di essenze arboree (tamerici, olmi, pioppi, ginepri e pini), mentre la fauna presenta una notevole varietà di volatili, tra i quali gabbiani, garzette, aironi cinerini, germani reali e rondini di mare.

Alcune isole sono abitate in modo stabile: tra queste, Barbana ospita da 1500 anni un santuario mariano.

L’isola di Grado offre dieci chilometri di spiagge dalla sabbia finissima, orientate prevalentemente verso mezzogiorno e lentamente digradanti verso il mare, per un totale di 120.000 metri quadrati di arenile suddivisi in quattro spiagge principali (Pineta, Spiaggia al Bosco, GIT e Costa Azzurra).

La spiaggia più occidentale è denominata Costa Azzurra (conosciuta dai locali come spiaggia vecchia), e prosegue idealmente con il lungomare della diga, lunga circa 1 km e dalla forma curvilinea, che, dedicata a Nazario Sauro è stata costruita dagli austriaci per proteggere il centro storico dalle mareggiate.

L’accesso a questa spiaggia è libero, tuttavia vi sono aree di concessione a pagamento, ove è possibile noleggiare sdraio, lettini, ombrelloni e pedalò grazie agli stabilimenti presenti.

Al termine della diga vi sono quasi tre chilometri della Spiaggia GIT, considerata la spiaggia principale di Grado, la quale offre varie zone diversamente attrezzate per accontentare le diverse tipologie di ospiti; dal 1989 si fregia della Bandiera Blu.

Essa è esposta completamente a sud, si sviluppa per vari chilometri verso est, attraverso tutta la Città Giardino sino a uscire dall’abitato di Grado e congiungersi alla spiaggia “al Bosco”.

Quest’ultima è sita tra la Spiaggia Principale e Grado Pineta, ed è così denominata in quanto sono ampiamente presenti alberi a ridosso dell’arenile; il fondale è piuttosto basso se confrontato alle altre aree.

La maggior parte della spiaggia è in concessione al “Campeggio al Bosco”, sebbene l’accesso agli esterni è consentito e l’ingresso pedonale è libero e gratuito.

Tra la spiaggia al Bosco e l’ingresso 8 della spiaggia GIT, è presente un ulteriore stabilimento balneare attrezzato, in località Sacca dei Moreri.

Una volta terminata la Spiaggia al Bosco, si estende la Spiaggia di Grado Pineta, nella quale sono presenti vari stabilimenti balneari.

In questa zona si praticano spesso attività sportive di kitesurfing.

I fondali sono generalmente bassi ma ospitano, ad alcuni chilometri dalla costa, numerose trezze, affioramenti rocciosi a circa 8-20 metri di profondità caratterizzati dalla ricchezza e dalla biodiversità degli ambienti marini.

Nel 1987, nei fondali di fronte a Grado è stato inoltre ritrovato il relitto della Julia Felix, un’imbarcazione romana naufragata nel III secolo.

La mareggiata del 27 ottobre 2012 ha abbattuto lo storico trampolino costruito nei primi decenni del Novecento di fronte alla spiaggia principale.

Interessante e molto bella l’escursione all’isola di Barbana; rientriamo da quest’ultimo giro, giusto in tempo per apprendere che la Croazia, mia grande favorita, ha inspiegabilmente perso contro la Francia che, pare, non abbia quasi manco toccato palla, riservandoci una gradevole sorpresa al nostro arrivo a Zagabria.

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