Campobasso

Lasciamo Isernia, direzione Termoli, e decidiamo di fare un piccolo break a Campobasso.

Sosta troppo breve per dire di aver visto la città, per cui, essendo obbligatorio fare una selezione, optiamo per la parte più vecchia, sull’altura che domina l’odierna città, dove era presente un insediamento di controllo dei Sanniti, di cui ancora oggi si conservano le tracce, posto a controllo del braccio tratturale “Cortile – Matese”.

Lo scopo difensivo del sito è confermato dal ritrovamento, nei pressi del castello Monforte, di resti di mura sannitiche e dal rinvenimento, tra le rovine della Chiesa di San Mercurio nel 1930, di un’iscrizione in lingua osca.

La chiesa di San Giorgio

La chiesa di San Giorgio è la chiesa più antica di Campobasso e secondo alcuni la più antica dell’intera provincia, ed è inoltre la chiesa dedicata al patrono della città. La chiesa risale al X secolo e sorge sulle rovine di un edificio medievale. Si pensa che le sue più antiche rovine appartenevano presumibilmente ad un tempio pagano. Nei muri esterni sono stati inseriti elementi di preesistenti costruzioni romaniche. Un pellicano sul fianco destro e, sul retro, un sole ed una testa d’asino con briglie, arricchiscono la semplice ed elegante struttura della chiesa. Il campanile, a pianta quadrangolare, è situato al termine del lato destro, ed alterna finestre bifore con monofore.

Caratteristico di questa chiesa è il cimitero annesso che per secoli ha accolto i defunti che si occupavano della parrocchia. Questo è circondato da un muro basso su cui è praticata una finestrella con sbarre sotto la quale vi è una lapide divisa a metà da un elemento verticale decorato dall’altorilievo di una testa umana.

Dalla chiesa di San Giorgio è possibile ammirare un ampio panorama che include tutta la città, sia il centro storico sia i moderni quartieri periferici distribuiti disordinatamente sul territorio.

Chiesa di Santa Maria Maggiore

Santa Maria del Monte: si trova presso il Castello Monforte.

La chiesa di Santa Maria Maggiore, prospiciente il castello Monforte, è l’antica Santa Maria del Monte.

La prima notizia sicura della sua esistenza risale al 1354.

Era sorta infatti come semplice cappella gentilizia dedicata alla Vergine e, nel tempo, adibita anche a luogo di sepoltura delle famiglie feudatarie.

Nel 1905 la chiesa venne affidata ai Padri Cappuccini che ancora oggi la custodiscono.

L’intero edificio di culto è stato restaurato; la facciata ha un paramento murario in pietre di Vinchiaturo con bugne scabre collocate irregolarmente.

All’interno ha un pregevole altare in marmi policromi.

Particolarmente interessante è la statua della SS. Vergine del 1334, devotamente venerata.

Castello Monforte

Un’antica pergamena risalente al 1375 conferma l’esistenza di un castello nella città già in tale data, ed è la testimonianza più antica al riguardo. Domina la città a circa 790 m s.l.m., quasi cento in più dell’altezza media del comune. L’area circostante è occupata dal parco della Via Matris, un percorso naturalistico che snodandosi lungo il pendio della collina ripercorre le tappe della Via Crucis.

Il castello è inciso su una moneta d’argento da cinque euro coniata dalla Zecca dello Stato nel 2012 per la serie “Italia delle Arti” dedicata alla città di Campobasso. Il castello ha pianta quadrangolare, con quattro torri angolari circolari mozze, e una torre maggiore all’interno del corpo.

Essendo una struttura rimasta fedele al compito di sorveglianza, anche nei secoli XVIII e XIX, il castello ha mantenuto, sia all’esterno che all’interno, un aspetto piuttosto austero, conservando la struttura originale. Le sue mura medievali di fortificazione, sono mura costruite nel XIII secolo, danneggiate nel terremoto del 1456, e smantellate dopo il grave terremoto del 1805. Di esse rimangono tuttavia le linee di confine del borgo medievale, e numerose torri di avvistamento, e porte urbiche di accesso alla città vecchia. All’interno del castello, vi è il sacrario dei caduti in guerra.

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