Rodi

Noleggiamo 3 quad: uno lo guido io con Manu come passeggera, gli altri, uno Andrea e uno Davide, anche se non avrebbero l’età legale per guidarli, ma son ragazzi giudiziosi e con la testa sulle spalle, per cui basta dire che son gemelli e che han 16 anni…

Destinazione Rodi, e non solo, e quando arriviamo in prossimità della città vecchia, parcheggiamo i quad e visitiamo questa zona che gronda storia in ogni granello di polvere, mostrando evidenti, i segni delle varie dominazioni con una preponderanza dell’architettura mussulmana.

La città medievale di Rodi è racchiusa dentro una possente cinta di mura ed è riconosciuta dall’ UNESCO come città Patrimonio Culturale dell’Umanità oltre che una delle città medievali meglio preservate. Come Carcassonne in Francia o Avila in Spagna, questa città medievale offre un’atmosfera unica e stupenda. Oltre a numerosi negozi, taverne, locali e caffetterie, ospita numerosi edifici e testimonianze di diversi periodi storici che vanno dall’occupazione dei Cavalieri di San Giovanni al periodo Ottomano e a quello della colonizzazione Italiana del Dodecaneso.

La sua costruzione ebbe inizio nel XIV secolo, l’anno dell’occupazione della città da parte dell’Ordine cavalleresco di San Giovanni di Gerusalemme. La città è completamente circondata da mura e si presenta dominante e spettacolare agli occhi del visitatore. La città vecchia di Rodi è storicamente divisa in tre zone: Il quartiere amministrativo intorno al palazzo del Gran Maestro; Kollakio con la via dei Cavalieri, tutt’ora la strada più frequentata di Rodi; il Borgo, il quartiere a sud del castello dove abitavano i semplici sudditi di varie nazionalità.

Oggi si può accedere alla città vecchia di Rodi varcando diverse porte medievali, anche se la maggior parte dei visitatori accede dal porticciolo di Mandraki varcando l’antica “Porta della Libertà” (Pyli tis Eleftherias) oltre la quale si apre la bellissima Piazza Simi. Qui si trovano le rovine di un tempio dedicato ad Afrodite, la Dea della bellezza, ed il museo Bizantino Panagia Kastoru.

Verso ovest si accede alla famosissima via dei Cavalieri di Rodi dove si affacciavano i famosi Ostelli delle Lingue, gli edifici gotici dove risiedevano i Cavalieri. Ad oggi ne rimangono quattro: L’Albergo di Provenza, restaurato all’epoca del dominio italiano; l’Albergo di Francia del 1509, considerato l’edificio più interessante; l’Albergo di Spagna e quello d’Italia. Nella stessa strada si trova il Museo d’Arte decorativa.

Alla fine della via dei Cavalieri si trova la Loggia di San Giovanni che costituiva uno degli ingressi al Palazzo del Gran Maestro. L’edificio originale andò distrutto nel terremoto del 1856 e quello che vediamo oggi è una ricostruzione del 1940. Nasce come Fortezza nel XIV secolo per poi essere ricostruito durante l’occupazione italiana e destinato agli alloggi di Mussolini; il restauro, tuttavia, si completò solamente nel 1940, a pochi anni dal Trattato di Parigi. Al suo interno preziosi mosaici dell’isola di Kos abbelliscono le sale che custodiscono magnifici vasi giapponesi, doni dell’Imperatore Hirohito al Duce.

Dopo la visita del Palazzo del Gran Maestro si imbocca la via Orfeos che passa vicino alla Torre con l’orologio ed entra nel quartiere Turco riconoscibile dalla Moschea di Solimano il Magnifico (Suleymaniye Cami), costruita nel 1522 poco dopo la presa di Rodi da parte degli Ottomani. La Moschea sorge sul sito di un’antica chiesa dedicata ai Santissimi Apostoli di cui rimane il portale, mentre la Biblioteca Turca è situata davanti alla moschea. Al suo interno sono custoditi interessanti miniature coraniche tra le più antiche al mondo.

Il quartiere turco, chiamato anche Hora, è il centro turistico della città vecchia di Rodi. Vale la pena perdersi tra i vicoli caratteristici assaporandone i profumi. Un po’ nascoste vi sono alcune bellezze storiche risalenti al periodo Ottomano come i bagni turchi situati nella piazzetta Arionos. Gli interni dei bagni turchi sono stati restaurati nel 2001 ed è possibile visitarli.  Sono chiamati anche “yenì hamam” (terme nuove) in contrapposizione a “eski hamam” (terme vecchie) oggi in rovina e dislocate nella vicina piazza Evdilou.

La via Socratous sbocca nella bellissima piazza di Ippocrate dove si trova la “Giuderia”, l’edificio noto anche come Loggia dei Mercanti, restaurato in epoca italiana. Oggi la scalinata esterna che conduce al piano superiore è luogo di raduno di turisti che si rilassano osservando la vivace piazza il cui centro è ornato da una piccola fontana di epoca ottomana.

Un’altra piazza importante del quartiere turco è Platia Evreon Maryron, ornata da una piccola fontana con statue di cavallucci marini in bronzo e circondata da numerosi ristoranti e bar. La moschea di Ibrahim Pasha segna la fine del quartiere ottomano e l’entrata nella parte ebrea della città. La cosidetta parte Ebrea della città di Rodi è la meno frequentata, ma per questo non meno bella. Vale la pena soltanto perdersi tra i vicoli per fare delle belle foto dei suoi angoli pittoreschi.

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