Aquileja – Campanile della Basilica

Con i suoi settantatrè metri di altezza, il campanile della basilica di Aquileia svetta massiccio sulla pianura friulana.

Costruito dal patriarca Poppone probabilmente in concomitanza con la basilica o subito dopo, comunque prima della sua morte avvenuta nel 1042, il campanile aveva sfruttato le cave di materiale edilizio rappresentate dagli antichi edifici in rovina, in particolare dall’anfiteatro.

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In origine era costituito da una semplice torre con cella campanaria e basso tetto a quattro falde.

Nel corso del tempo, fu aggiunta la gradinata di rinforzo alla base (XIV secolo) e, nella prima metà del Cinquecento, sotto i patriarchi della famiglia veneziana dei Grimani, fu rifatta la cella campanaria.

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Infine, venne costruita la lanterna di forma ottagonale con la copertura conica soprastante, che ancor oggi completa la millenaria struttura del campanile.

Nel 1962, lo scavo effettuato all’interno del campanile portò alla luce un interessante sequenza stratigrafica di epoca medievale e moderna, relativa alla fase di vita della torre.

Fu messa in luce, inoltre, un’ulteriore porzione del pavimento musivo che decorava l’aula nord del complesso di culto teodoriano (313-320 d.C.).

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Sprofondato di oltre un metro rispetto alla restante superficie pavimentale a causa del cedimento del campanile, il lacerto musivo si caratterizza per le raffigurazioni di animali (il capro, la lepre) o di cespi vegetali con coppie di volatili, all’interno di spazi contornati da cerchi e fusi alternati.

Il recente restauro e la ricollocazione, avvenuta nel marzo 2012, hanno restituito al mosaico l’antico splendore, ravvivato gli splendidi giochi di luce dei cespi vegetali e valorizzato i sapienti effetti plastici nella resa degli animali.

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